Il tema della riduzione dei consumi energetici nella verniciatura, soprattutto a polveri, è all’ordine del giorno nei dibattiti dedicati al continuo aumento di costi del gas metano (e di altre fonti energetiche, come il gasolio). A seguito delle tensioni geopolitiche in Ucraina di questi giorni, le prospettive sembrano diventare ancora più complesse, richiedendo un approfondimento anche da coloro che gestiscono impianti di verniciatura notoriamente energivori. I verniciatori dell’Anver hanno suonato il campanello d’allarme al riguardo, tenuto conto che per effettuare la polimerizzazione delle vernici in polvere nei forni ad aria calda alla temperatura media di 180-190°C viene richiesto un notevole consumo di gas metano (lo stesso per il gasolio). Anche con le vernici liquide non si scherza.
Ai consumi di metano nei forni di cottura vernici bisogna aggiungere quelli di asciugatura delle fasi di pretrattamento, mentre le fasi di:
- movimentazione dei pezzi sul trasportatore
- pretrattamento con cicli chimici
- applicazione delle vernici in cabina
- altre fasi di lavoro;
richiedono tutte l’uso di elettricità per il loro funzionamento.
ALCUNE CONSIDERAZIONI
Tra le varie possibilità, tre sono i sistemi, che presentiamo di seguito ai lettori, per ridurre le necessità energetiche – e i costi operativi – riducendo i consumi di gas metano nei forni di cottura vernici in polvere:
- ridurre la temperatura dei forni (passare da 180°C a 130-140°C, riducendo anche i tempi di permanenza dei pezzi: oggi è possibile con qualche accorgimento per evitare di far impaccare le polveri modificate, commercialmente disponibili
- sostituire completamente il gas metano con pellet cellulosici (con cotture sempre a 180°C)
- installare nuovi forni di polimerizzazione IR/UV e di asciugatura della fase di pretrattamento con forni a pannelli catalitici o con lampade IR (bisogna però richiedere polveri UV “cationiche”, che permettono la polimerizzazione dello strato applicato anche nelle aree non raggiunte dai raggi ultravioletti): sono in fase di ricerca ma non sono ancora disponibili.
Pertanto le riduzioni dei consumi di gas metano oppure le fonti alternative al suo utilizzo ci sono e sono industrializzate (tranne le polveri UV “cationiche”, che non vengono ancora prodotte).