Come ogni anno nel campo dei rivestimenti si assiste al lancio del colore dell’anno: un fenomeno di marketing e comunicazione (il colore è comunicazione!) che, in tempi di ricerca di risparmio ed eliminazione degli sprechi, esprime due punti di vista molto conflittuali tra di loro.
Il primo, dal punto di vista di chi osserva il fenomeno, lo considera un puro strumento di marketing per vendere di più: l’introduzione nel mercato di un nuovo colore crea un’aspettativa di cambiamento e di richiesta di nuovi prodotti per adeguarsi alle nuove sensibilità (sperando che il colore diventi di tendenza), secondo un concetto di “sostituzione” e quindi di aumento di produzione.
Il secondo punto di vista, invece, considera le grandi possibilità di sviluppo che originano dagli studi e analisi di psicologia, marketing, sociologia, storia che portano alla definizione del nuovo colore, capace di caratterizzare e fotografare un’epoca: stimola una visione di rinnovamento evitando l’obsolescenza dei prodotti dato che, se il colore risponde sia al valore funzionale che a quello emotivo, avrà una durata temporale lunga. Rinnovare e riprogettare il colore di un manufatto o di uno spazio, infatti, è un sistema economico e sostenibile – rinnovare significa anche dare manutenzione – per non sprecare.
Di seguito una carrellata di scelte di colore dell’anno del 2023, considerando che l’Istituto Pantone, il più popolare centro studi sul colore, ha lanciato il “suo” colore dell’anno il primo dicembre.