Nel campo automotive, in continua evoluzione, l’efficienza produttiva è una condizione necessaria per il successo: i materiali e le componenti utilizzate, infatti, devono avere una conformazione tale da riuscire a sostenere carichi di lavoro pesanti e usuranti; per questo motivo, si rendono necessari trattamenti superficiali che consentono la resistenza alla corrosione, all’abrasione e all’aggressione di sostanze chimiche, come vernici e oli.
La competenza delle aziende che fanno parte del gruppo Argos ST, maturata nell’ambito dei rivestimenti e dei trattamenti delle superfici, permette al gruppo di presidiare anche il settore automotive, per il quale elabora e adotta soluzioni che consentono di conferire alle superfici le caratteristiche di antiattrito, anticorrosione e scorrimento.
Tra le metodologie adottate, il PTFE applicato da Argos ST è un tipo di rivestimento antifrizione utile a ridurre l’attrito e ad arginare i problemi di autolubrificazione, di fretting corrosion e di grippaggio. Questo metodo fa sì che il materiale si impregni nel substrato, riempiendone le microrugosità e le porosità: si ottiene, così, una maggiore compattezza e si elimina il rischio di sfogliamento del trattamento.
Nel caso in cui il materiale da trattare sia l’alluminio, il gruppo ricorre ai processi di anodizzazione, anodizzazione dura e anodizzazione colorata. Questi trattamenti superficiali, ottenuti attraverso un processo elettrochimico, conferiscono durezza e lubrificazione ottime, migliorando anche l’adesione. L’anodizzazione colorata, poi, oltre a garantire alti livelli di resistenza alla corrosione, permette una resa estetica più piacevole.
Ulteriori processi specifici sono Niploy, ossia la nichelatura chimica che garantisce alti livelli di antiusura e anticorrosione dei materiali; Cheniflon, che abbina alla nichelatura chimica microparticelle di PTFE, un fluoropolimero che resiste particolarmente agli agenti chimici mantenendo alti standard di antiattrito e antiadesione e che, in combinazione con la nichelatura, garantisce non solo anticorrosione e antiusura, ma anche antiaderenza; infine, Chenisil, che combina Niploy con il carburo di silicio, tutelando le caratteristiche di antiusura tipiche della nichelatura, aumentando però anche la durezza.
Alcune applicazioni di successo
Forte della competenza maturata, le aziende del gruppo hanno avuto modo di collaborare anche nella realizzazione di un componente utilizzato come ghiera del fanale anteriore di una moto sportiva italiana. In questo caso, la soluzione adottata è stata l’ossidazione anodica con tecnica incolore, che è risultata conforme agli standard individuati dalla ISO 7599:2018, norma che specifica le proprietà di questo trattamento, definendo le performance minime richieste, sottolineando l’importanza del pre-trattamento come condizione necessaria alla corretta resa estetica e funzionale.
Un ulteriore esempio di successo è l’applicazione dell’anodizzazione dura alla lavorazione di campane e pinze freno sportive, così come di componenti per impianti supersportivi in CCM: questi particolari sono adottati in tutte le automobili da corsa moderne e dal 2015, con la Ferrari Enzo, vengono utilizzati anche nelle auto sportive su strada.
«Lavoriamo nel settore ormai da moltissimi anni – commenta Andrea Siano, presidente del gruppo Argos ST – esperienza che ci permette di ricoprire un ruolo anche nell’industria automotive, un ambito particolarmente sfidante proprio perché in continua evoluzione. Grazie alla collaborazione tra i diversi stabilimenti che fanno parte del gruppo, siamo riusciti a portare la nostra expertise e i nostri trattamenti anche nell’ambito dei motori: questo per noi è un risultato davvero importante, che ribadisce ancora una volta il carattere vincente dell’interazione tra tutti coloro che fanno parte di Argos ST».