Il settore dell’anticorrosione industriale è uno dei campi dove è richiesta una preparazione specialistica di alta professionalità.
Le certificazioni e gli accreditamenti a cui devono rispondere i prodotti vernicianti richiedono una ricerca mirata e qualificata per ottenere vernici dalle prestazioni che consentano le applicazioni in grado di proteggere impianti e strutture per lungo periodo dall’aggressione di ambienti e condizioni critiche (ambienti marini, zone a inquinamento industriale e altro).
Il Colorificio Zetagì detiene uno dei più autorevoli e storici marchi del mercato italiano delle vernici anticorrosive, Veneziani, e produce nello stabilimento di Creazzo (VI) anche vernici per legno, settore recentemente rafforzato con l’acquisto di Verinlegno.
Presso la sede di Creazzo abbiamo intervistato Lorenzo Bertazzo, amministratore delegato.
In che settori è specializzata l’azienda?
Colorificio Zetagì nasce nel 1957 come azienda produttrice di pitture murali per poi crescere negli anni successivi anche con prodotti per il settore legno. Nel 2011, grazie all’acquisizione del marchio Veneziani, l’azienda completa la propria gamma coi prodotti vernicianti per il metallo, per industria e anticorrosione.
Lo stabilimento di Creazzo occupa una superficie totale di 17000 metri quadrati (produzione, magazzino, laboratori ed uffici) e impiega un totale di 60 persone.
Oggi possiamo affermare di essere leader in Italia per l’anticorrosione (Protective Coatings) con un sistema tintometrico proprietario dedicato alla distribuzione, ma soprattutto con soluzioni “tailor made” per andare incontro alle richieste specifiche dei maggiori committenti dell’industria italiana delle infrastrutture (ANAS, RFI, Cimolai) e energetico (ENI, SNAM) riuscendo a soddisfare tutte le specifiche e le certificazioni richieste dai capitolati.
I nostri sistemi seguono generalmente la norma ISO 12944 per offrire la massima protezione richiesta per ogni classe di corrosività per l’esposizione atmosferica.
Quali sono i vostri piani di espansione?
Nel 2018 veniamo acquisiti del gruppo israeliano Tambour, multinazionale specializzata nei prodotti per il settore decorativo, industriale, vernici in polvere e materiali tecnici per l’edilizia (ad esempio, pannelli di cartongesso).
Un investimento importante da parte di una realtà che conta 5 stabilimenti produttivi per un giro di affari di 400 milioni di euro.
L’acquisizione ha confermato da subito il management italiano creando le condizioni di crescita che hanno poi porta- to all’acquisizione dell’80% di Verinlegno, azienda toscana specializzata nelle vernici per legno, operazione conclusasi nel maggio di quest’anno.
Il progetto è quello di allargare la prospettiva produttiva con due stabilimenti in Italia e diffondersi maggiormente nel mercato dei prodotti vernicianti per il settore legno. Uno dei punti forti dell’acquisizione sarà la possibilità di sfruttare la capacità di vendita di Verinlegno sui mercati esteri, creando una sinergia commerciale da utilizzare per aumentare la parte “export” anche alle vernici per l’industria.
Quali sono stati i vostri sviluppi in tema di prodotti più sostenibili e meno dannosi per l’uomo e l’ambiente?
Ad oggi siamo pronti a offrire prodotti a base acqua da utilizzare per tutti i cicli applicativi. Registriamo però che il mercato fa ancora molta fatica ad accettare questa tecnologia, per i pregiudizi ed i problemi tecnici radicati tra gli utilizzatori che portano a frenarne la diffusione: costi maggiori dei prodotti, adeguamenti impiantistici richiesti e formazione specifica da attuare per gli applicatori sono alcuni dei punti che incidono sulle scelte finali.
Ritengo che abbiamo lavorato con un forte impegno per lo sviluppo di formulazioni ad alto solido (HS high solid) con la conseguenza di abbassare il contenuto di VOC e rendere i nostri prodotti meno impattanti per l’ambiente e più sicuri per gli utilizzatori.
Come supportate il cliente in un settore altamente specialistico come l’anticorrosione industriale?
La formazione tecnica del nostro personale di laboratorio e dei funzionari tecnico-commerciali è stata completata con la partecipazione ai principali corsi internazionali per la qualifica di ispettori così da arricchire l’assistenza al cliente con un appoggio il più professionale possibile. Ciò ha permesso di approfondire la parte tecnica in modo da supportare il settore dell’anticorrosione industriale, settore molto tecnico ed esigente dal punto di vista delle prestazioni richieste.
Il nostro laboratorio di ricerca e sviluppo conta 8 tecnici divi- si nelle divisioni legno e industria.
L’equipaggiamento tecnico del laboratorio R&D ci permette di formulare, produrre e verificare i campioni di vernici che poi verranno prodotti industrialmente. Ci avvaliamo inoltre di laboratori esterni per conseguire le principali certificazioni nazionali e internazionali richieste dai nostri committenti.
Come interpretate l’impegno per la sostenibilità all’interno dell’azienda?
La sostenibilità è un concetto che va interpretato ad ampio raggio. In Colorificio Zetagì la sostenibilità è ricercata non solo nei prodotti che sviluppiamo ma anche attraverso azioni concrete. Per quanto riguarda la sostenibilità energetica, ad esempio, abbiamo previsto l’installazione di pannelli fotovoltaici sulle coperture degli edifici aziendali.
Inoltre siamo convinti che un altro aspetto importante sia la sostenibilità sociale, agendo principalmente con interventi mirati e realizzati nel vicentino.
Col progetto “Il bosco dei colori” abbiamo donato 350 alberi al Comune di Creazzo con lo scopo di realizzare un bosco nel territorio in cui operiamo, così da aumentare l’assorbimento di anidride carbonica, favorire la biodiversità e limitando l’inquinamento atmosferico locale.
Abbiamo poi coinvolto un istituto tecnico vicentino in un progetto di alternanza scuola lavoro con gli studenti del IV anno che hanno ideato e realizzato un murales sul muro di confine utilizzando le nostre pitture.
Qual’è la prospettiva per le aziende italiane per crescere in un settore sempre più globale?
Oggi la crescita delle aziende medio-piccole del settore vernici deve prevedere la collaborazione tra realtà simili, per poter offrire piani di sviluppo sul mercato.
Crescere anche tramite acquisizioni di altre aziende serve ad unire le professionalità per migliorarsi, investire in impianti e progetti commerciali in grado di espandere la diffusione dei prodotti anche all’estero.
L’acquisizione di Verinlegno creerà un gruppo italiano che supera i 50 milioni di fatturato, una dimensione che può consentire di operare mirando a una crescita costante sui mercati.
VISITA ALL’AZIENDA
Il Colorificio Zetagì ha aperto le porte alla nostra redazione, cosa non comune. Abbiamo così visitato i reparti produttivi, accompagnati da Loris Paganotto, direttore di stabilimento, dove la preparazione dei prodotti è stata aggiornata grazie a investimenti nel digitale.
«Abbiamo investito nel progetto di digitalizzazione dei re- parti produttivi – spiega Loris Paganotto. Ogni operatore di produzione è dotato di un tablet sul quale riceve via wi-fi la programmazione giornaliera della produzione. La formula della vernice viene visionata sullo schermo, con lo scarico delle materie prime utilizzate che avviene grazie alla connessione diretta tra tablet e server aziendale. Così siamo in grado di eliminare la modulistica e la carta dal reparto avendo in tempo reale il controllo della produzione e dei magazzini».
CONCLUSIONI
Per le imprese del settore vernici le acquisizioni per accrescere le prospettive di espansione sui mercati e gli investimenti in ricerca, sostenibilità e digitalizzazione, sembrano essere i presupposti per poter competere da protagonisti in Italia e all’estero.
Proprio come sta realizzando Colorificio Zetagì.