Appartiene a una famiglia di imprenditori milanesi che, dalla fine dell’800 – precisamente dal 1867 – inizia la sua avventura con la produzione di bastoni da passeggio e manici d’ombrello. Luigi, terza generazione di questa dinastia, studia ingegneria meccanica al Politecnico di Milano, ma non si distacca mai dall’azienda di famiglia. Il nonno Carlo, il fondatore, contava su circa 300 addetti, molti dei quali erano veri e propri “artisti” più che semplici operai. Luigi comprende che il vero vantaggio competitivo rispetto alla concorrenza risiede nella verniciatura che non solo protegge, ma abbellisce e rende durevoli i bastoni. Già suo padre aveva iniziato a produrre vernici per uso interno, fondando poi una piccola azienda, la Colorchimica, per garantire l’approvvigionamento necessario.
Pian piano, la piccola azienda cresce, favorita dalla presenza, tra Milano e la Brianza, di numerose piccole imprese che producono mobili e complementi d’arredo. Ma è lo spirito innovativo dell’ingegnere che domina in Luigi. Negli anni ‘60, durante una visita in uno stabilimento cliente, Luigi nota una “strana” macchina per verniciare: una cassetta di plastica e una pistola “lunghissima” a campana, di provenienza estera. Si trattava di una delle prime apparecchiature elettrostatiche. Sentendo la necessità di studiare la vernice adatta, porta la macchina in stabilimento: ne analizza tutte le caratteristiche e, con l’aiuto di un amico ingegnere elettronico, la riprogetta completamente, facendo le prove nel cortile dove l’amico ha il suo “garage”.
L’idea funziona.
«Venderle è stato un gioco da ragazzi», racconta entusiasta Luigi Ravarini. «Giravo con una Renault R4 carica di apparecchi e, quando facevo le dimostrazioni, tutti restavano estasiati perché ‘verniciava anche dietro’! Mi dicevano: ‘me la lasci qui’! C’era tanto entusiasmo e tutti volevano migliorare, attratti dalle novità, senza nemmeno chiedere il prezzo».
Luigi Ravarini è il maestro italiano della verniciatura elettrostatica di vernici liquide e attualmente la Ravarini Castoldi, ora gestita anche dal figlio Carlo, è l’unica azienda italiana a costruire interamente questo tipo di apparecchiature. È stato il rappresentante italiano del Cenelec, il comitato europeo di normazione elettrotecnica, contribuendo alla stesura di normative tuttora in uso nell’Unione Europea.
È stato uno dei fondatori di UCIF, Unione Costruttori Impianti di Finitura, nel 1973, associazione di cui l’azienda Ravarini Castoldi è ancora socia, che riunisce i principali costruttori di impianti e macchine per i trattamenti di superficie.
Fondata a Milano nel 1867, la Ravarini Castoldi & C. è entrata nel settore della verniciatura elettrostatica nel 1962 con il marchio Elettrospray®, introducendo la prima pistola elettrostatica italiana, la Turbodyn® a campana rotante.
L’azienda ha poi sviluppato ulteriori apparecchiature come le unità Pneumodyn, ad atomizzazione pneumatica, Hydrodyn, unità “airless”, e EPS, per le vernici in polvere, sia manuali che automatiche, seguendo la tendenza verso l’automazione. Le unità sono a campana, a disco e a ugelli vari.
Completano la gamma le apparecchiature airless a freddo e a caldo per prodotti mono e bicomponenti; pompe di travaso, alimentazione e circolazione vernici; pompe ad alta e altissima pressione per prodotti densi, centrali complete per l’alimentazione di impianti di verniciatura, cabine per vernici in polvere e sistemi di recupero e riciclo.
Elettrospray® ha ampliato le applicazioni del principio elettrostatico anche ad altri settori come l’industria alimentare e siderurgica.
La Ravarini Castoldi & C. ha depositato diversi brevetti e innovato costantemente, producendo nel 1986 la prima oliatrice elettrostatica a lame, che ha avuto successo nell’industria dell’acciaio e dell’alluminio. Le oliatrici elettrostatiche Elettrospray ® sono ora richieste a livello globale, consolidando l’azienda come leader nel settore delle apparecchiature elettrostatiche.