Nel 1976, molto coraggiosamente la Amchem statunitense, con il proprio rappresentante italiano di Lodi, della ditta Paolo Granata, presentò al mercato italiano l’”autoforesi” tecnologia concorrente della cataforesi, che però non ebbe alcun sviluppo commerciale, in quanto l’industria automobilistica aveva già deciso di abbracciare quest’ultima come tecnologia di primerizzazione delle scocche d’auto. I vantaggi erano interessanti dato che, a parità di qualità protettiva, il consumo energetico era nullo, in quanto l’applicazione si effettuava senza l’uso della corrente elettrica, ma per semplice immersione a temperatura ambiente, e l’investimento impiantistico era limitato al costo di una semplice vasca (più una di lavaggio per togliere l’eccesso non reagito) ad immersione, rispetto alla complessità costosa dell’impianto di cataforesi.
Successivamente, nel 2003, un imprenditore laziale di verniciatura per conto terzi – Tecnologie Galvaniche Innocenti di Anagni (Fr) – installò un maximpianto, completamente dedicato all’autoforesi, con ottimi risultati iniziali di qualità anticorrosiva. Ma anche allora l’introduzione generalizzata della tecnologia nel mercato della verniciatura si fermò non perché ci fossero difficoltà tecniche nel mantenimento della stabilità del bagno – ad esempio come risultato del continuo aumento della concentrazione degli ioni ferrosi (sciolti dall’acidità del bagno), che sono eccellenti agenti di flocculazione, di gelificazione e di precipitazione delle resine contenute nella pittura – ma solo, forse, per la scelta commerciale dei fabbricanti di prodotti chimici di pretrattamento metallico che hanno dato priorità a questi ultimi.
Invece nel 2018 la Basf – Chemetall, ha industrializzato una nuova tecnologia verniciante di prodotto disponibile di colore nero e grigio, applicabile ad immersione senza alcuna precedente conversione metallica di pretrattamento, che necessita solo di un valido sgrassaggio iniziale. Questo innovativo formulato reagisce direttamente con il supporto, senza formazione di sottoprodotti inquinanti nel bagno, e ha una elevata resistenza alla corrosione (con spessore di 28 micron e 720 ore di prova in nebbia salina si ha formazione di soli 2 mm di corrosione, surclassando anche la cataforesi: spessore 25 micron, 4 mm di corrosione).
Una delle applicazioni si possono vedere alla VER Verniciatura di Palestrina, provincia di Roma, specializzata nella verniciatura cataforetica e successiva finitura a polveri di infissi metallici, serramenti in acciaio, alluminio e zincato, porte automatiche e altro. I responsabili dell’azienda hanno intuito subito i grandi vantaggi economici di questa tecnologia vista la totale eliminazione dei consumi energetici, senza eliminare l’impianto di cataforesi che viene utilizzato quando il cliente lo richiede, si è installata una semplice vasca con l’innovativo processo della Basf – Chemetall, che prevede il pretrattamento e la primerizzazione in unica fase ad immersione.
La vasca con il prodotto sopradescritto il cui nome commerciale è NCT – New Coating Technology, è stata affiancata da una seconda per il lavaggio dell’eccesso non precipitato chimicamente.