Ricordiamo che le nanotecnologie sono indirizzate in due differenti ambiti:
- Prodotti a spessori nanometrici, come i nanotubi di carbonio e le dispersioni di grafene, di 50-100 nanometri di diametro, che possono essere inseriti nei prodotti vernicianti tradizionali, di spessori varianti da 20 a 200 micron, per aumentare la resistenza alla corrosione e impedire la penetrazione di acqua e aria attraverso la loro struttura. Attualmente il mercato risulta ancora statico e poco propenso ad utilizzare queste particelle di dimensione nanometrica.
- Prodotti di conversione delle superfici metalliche per pretrattamento chimico prima della verniciatura a spessori nanometrici di 50 – 100 nanometri. Questi prodotti stanno riscuotendo un notevole successo commerciale, quasi azzerando l’uso delle fosfatazioni, anche tricationiche.
Le nanotecnologie di pretrattamento si stanno dunque sviluppando con successo, anche perché sono in continuo miglioramento anticorrosivo, quasi raddoppiando il tempo di resistenza protettiva come dimostrato nelle prove di corrosione in camera di nebbia salina o con il Metodo Acet.
Dovrebbero fare ancora molta strada se consideriamo il centinaio d’anni di vita industriale dell’utilizzo dei fosfosgrassanti, delle fosfatazioni allo zinco cristallino, delle fosfatazioni bi e tricationiche, delle cromatazioni e fosfocromatazioni.
Si è passati dal prodotto nanotecnologico a quello misto organico-inorganico (Silani con presenza di sali di zirconio) a quello completamente organico (oligomeri con aggiunta di derivati organici del fosforo) a quello ricco in nanotubi di carbonio.
Aldilà delle formulazioni di questi prodotti di applicazione nanotecnologia, stiamo assistendo ad uno straordinario aumento di qualità anticorrosiva dopo verniciatura, che porta a migliorare notevolmente la caratterizzazione della durabilità protettiva di ogni tipo di prodotto verniciante applicato successivamente.
Per dare una serie di numeri possiamo affermare che attualmente:
- un trattamento nanotecnologico prima di cataforesi su strato da 18-19 micron oggi raggiunge le 800 ore di resistenza alla nebbia salina con 1 mm di corrosione all’intaglio della lastrino di prova
- Un trattamento di fosfatazione tricationica prima di cataforesi su uno strato di 19-20 micron non supera le 500 ore di resistenza alla nebbia salina con 2 mm di corrosione all’intaglio.
Conclusioni
Gli ultimi risultati di ricerca sui prodotti di conversione nanotecnologia presentati nell’ambito dei convegni organizzati dall’Anver, fanno concludere che assisteremo prossimamente ad ulteriori sviluppi qualitativi di ancor maggiore resistenza anticorrosiva.