Con l’introduzione del Regolamento Ecodesign della Commissione Europea sono stati determinati i requisiti minimi di progettazione ecosostenibile al fine di scoraggiare l’obsolescenza programmata. Tra le maggiori novità vi è il passaporto digitale di prodotto che conterrà le specifiche tecniche e una serie di informazioni in materia di tracciabilità, prestazioni, sostanze chimiche, istruzioni per l’uso, la manutenzione e il riciclo. Per questo motivo è importante conoscere le principali certificazioni legate alla sostenibilità.
Le certificazioni di sostenibilità sono strumenti importanti utilizzati per valutare e garantire il rispetto di standard ambientali, sociali ed economici nelle pratiche commerciali e produttive. Queste certificazioni forniscono una guida alle aziende e ai consumatori interessati a promuovere e sostenere la sostenibilità in diversi aspetti. Sono generalmente volontarie, il che significa che le aziende scelgono di impegnarsi nel seguire le linee guida pur non avendo alcun obbligo. Infatti, attualmente, non esistono obblighi legali se non la stesura di un bilancio di sostenibilità per le grandi aziende. Per quanto riguarda le certificazioni di prodotti e materiali, in Europa ci sono diverse certificazioni, normalmente basate principalmente sugli aspetti di efficienza energetica e di impronta ecologica.
In Italia i requisiti minimi di sostenibilità, ad esempio nell’edilizia, sono determinati dai CAM, Criteri Ambientali Minimi, ai quali bisogna attenersi ad esempio per partecipare alle gare di appalto pubbliche. Questi requisiti possono essere definiti tramite la certificazione EPD, Environmental Product Declaration, certificazione volontaria che permette di calcolare l’impatto ambientale di prodotti e servizi.
Certificazioni nell’architettura
Motore delle certificazioni dei materiali sono stati, a partire dalla fine degli anni 90, i sistemi di classificazione dell’efficienza energetica e dell’impronta ecologica degli edifici.
I principali sistemi di classificazione, o meglio, protocolli internazionali, nell’ambito architetturale sono di seguito riportati.
LEED – Leadership in Energy and Environmental Design: LEED valuta le prestazioni sostenibili dell’edificio a diversi livelli, comprendenti l’ubicazione, l’efficienza idrica ed energetica, la qualità dell’ambiente interno, l’utilizzo dei materiali e delle risorse, oltre all’innovazione nel design. La certificazione è disponibile in diversi livelli, dallo standard base fino alla categoria platinum, in funzione del punteggio raggiunto. Sebbene sia principalmente un sistema di certificazione per edifici sostenibili, LEED incoraggia l’uso di materiali da costruzione sostenibili e certificati.
BREEAM – Building Research Establishment Environmental Assessment Method. Sviluppato in Gran Bretagna, valuta gli edifici in base a una serie di criteri che coprono vari aspetti della sostenibilità, inclusi l’uso efficiente dell’energia, la gestione dell’acqua, l’utilizzo di materiali sostenibili, la qualità ambientale interna e l’innovazione. Gli edifici possono ottenere una valutazione che varia da Pass a Outstanding a seconda del loro punteggio complessivo nei criteri valutati.
WELL – Well Building Standard. Nato da una costola del LEED, questo sistema di certificazione è focalizzato sul benessere degli abitanti e comprende l’uso di risorse rinnovabili, la sostenibilità ambientale e la tutela del paesaggio. Come per gli altri standard adotta un sistema a punteggio che prende in considerazione aria, acqua, alimentazione, benessere psicofisico, comfort, illuminazione, innovazione, movimento
HQE (Haute Qualité Environnementale): questo è uno standard francese per la qualità ambientale degli edifici, che include criteri relativi ai materiali sostenibili utilizzati nella costruzione e nel design degli edifici.
In Europa
Abbiamo visto che i sistemi di classificazione per interi ecosistemi si basano su alcuni standard individuati nelle caratteristiche dei materiali. Di seguito (e brevemente) riportiamo alcune delle certificazioni che individuano alcuni standard per alcuni materiali. Alcuni di questi sono marchi registrati.
FSC – Forest Stewardship Council: certifica la gestione sostenibile delle foreste e promuove la salvaguardia ambientale, sociale ed economica. Applicabile a legno e derivati (ad esempio, carta), contrastano il taglio illegale degli alberi e la deforestazione
PEFC – Programme for the Endorsement of Forest Certification: simile a FSC, si concentra sulla gestione forestale sostenibile e l’etichettatura dei prodotti forestali. Applicabile a legno e derivati (ad esempio, carta), contrastano il taglio illegale degli alberi e la deforestazione
C2C – Cradle to Cradle: si concentra sulla progettazione di prodotti considerando il loro impatto ambientale dall’inizio alla fine del ciclo di vita, incoraggiando materiali riciclabili e processi sostenibili.
EU Ecolabel: un’etichetta ecologica ufficiale dell’UE che identifica prodotti e servizi con un ridotto impatto ambientale lungo tutto il loro ciclo di vita.
EPD – Environmental Product Declaration: la dichiarazione, redatta volontariamente, richiede un’analisi del ciclo di vita del prodotto basata sullo studio LCA (Life Cycle Assessment), che valuta il consumo di risorse e gli impatti ambientali nelle varie fasi del ciclo di vita del prodotto, dalle materie prime alla produzione o alla dismissione. I risultati, espressi attraverso indicatori ambientali come l’anidride carbonica emessa per unità di prodotto, vengono presentati in forma sintetica.
GOTS – Global Organic Textile Standard: certifica tessili biologici e promuove l’uso di fibre naturali, processi ecologici e condizioni di lavoro sostenibili.
OEKO-TEX Standard 100: un sistema di certificazione per tessuti che verifica la non presenza di sostanze nocive per la salute umana.
Queste certificazioni sono solo alcune tra le molte disponibili in Europa e sono generalmente riconosciute in tutto il mondo. Sono utilizzate per garantire che i materiali utilizzati nei prodotti rispettino determinati standard di sostenibilità ambientale e sociale. Come abbiamo visto, ricordiamo che gran parte delle certificazioni ambientali dei materiali nascono dai protocolli sulla sostenibilità in architettura che incoraggiano l’uso di materiali da costruzione sostenibili e certificati, promuovendo l’adozione di materiali certificati. Nello specifico, approfondiamo alcuni di queste certificazioni volontarie.
C2C – Cradle to Cradle
La certificazione Cradle to Cradle (C2C) è un approccio innovativo alla progettazione e produzione sostenibile che si concentra sulla creazione di prodotti che sono non solo ecocompatibili, ma anche positivi per l’ambiente e la società nel loro ciclo di vita completo.
Ecco alcuni punti chiave relativi alla certificazione Cradle to Cradle:
- Ciclo di vita completo: la certificazione Cradle to Cradle valuta un prodotto lungo tutto il suo ciclo di vita, dalla produzione alla fine della vita utile, enfatizzando la sua capacità di essere completamente riciclabile o di biodegradarsi in modo sicuro e tornare alla natura senza lasciare residui tossici o dannosi.
- Criteri di valutazione: i prodotti sono valutati secondo cinque categorie principali: materiali sicuri, riciclabilità dei materiali, utilizzo dell’energia rinnovabile, gestione dell’acqua e responsabilità sociale. Questi criteri sono progettati per promuovere la massima sostenibilità in tutte le fasi del ciclo di vita del prodotto.
- Certificazione a diversi livelli: la certificazione Cradle to Cradle è disponibile in diversi livelli: Basic, Bronze, Silver, Gold e Platinum. Questi livelli rappresentano il grado di sostenibilità raggiunto dal prodotto in base ai criteri di valutazione.
- Feedback positivo: un aspetto unico di Cradle to Cradle è che incoraggia il feedback positivo. Ciò significa che i materiali e i prodotti possono essere progettati in modo tale da migliorarsi con il tempo e con l’utilizzo, contribuendo a ridurre l’impatto ambientale complessivo.
- Comunità di pratica: la certificazione Cradle to Cradle è supportata da una comunità di pratica globale composta da aziende, designer, ricercatori e altri professionisti che condividono conoscenze e best practice per promuovere l’adozione diffusa di questo approccio sostenibile.
In sintesi, la certificazione Cradle to Cradle rappresenta uno dei più avanzati e completi approcci alla sostenibilità dei prodotti, mirando a trasformare l’industria verso una produzione più ecologica, circolare e socialmente responsabile.
EU Ecolabel
L’EU Ecolabel, noto anche come “Fiore Ecolabel”, è un’etichetta ecologica ufficiale dell’Unione Europea che identifica prodotti e servizi con un ridotto impatto ambientale lungo tutto il loro ciclo di vita. Ecco alcuni punti chiave relativi a questa certificazione:
- Ampia applicabilità: l’EU Ecolabel è applicabile a una vasta gamma di prodotti e servizi, inclusi prodotti per la pulizia, carta, elettrodomestici, apparecchiature elettroniche, tessili, imballaggi, prodotti per ufficio, cosmetici e molto altro ancora.
- Criteri rigorosi: per ottenere l’EU Ecolabel, i prodotti devono soddisfare criteri ambientali rigorosi stabiliti dall’Unione Europea. Questi criteri riguardano diversi aspetti ambientali come l’efficienza dell’uso delle risorse, le emissioni di sostanze pericolose, la riduzione dei rifiuti e l’impatto sull’ambiente durante l’intero ciclo di vita del prodotto.
- Processo di certificazione: il processo di certificazione coinvolge un’ampia valutazione da parte di enti di certificazione indipendenti. I produttori interessati devono presentare una domanda e dimostrare che il loro prodotto soddisfa i requisiti stabiliti. Se il prodotto supera la valutazione, viene rilasciata l’etichetta EU Ecolabel.
- Riconoscimento internazionale: anche se è un’etichetta europea, l’EU Ecolabel è riconosciuto a livello internazionale e può essere utilizzato per promuovere l’adozione di pratiche sostenibili anche al di fuori dell’Unione Europea.
- Promozione della sostenibilità e dell’economia circolare: L’EU Ecolabel promuove la sostenibilità incoraggiando l’uso di materiali riciclabili, la riduzione dell’impatto ambientale e l’adozione di pratiche produttive ecosostenibili. Inoltre, contribuisce a promuovere l’economia circolare incoraggiando la produzione e il consumo responsabili.
In sintesi, mentre entrambe le certificazioni si concentrano sulla sostenibilità, l’EU Ecolabel si concentra sulla valutazione dei prodotti in base a criteri ambientali definiti, mentre Cradle to Cradle offre un approccio più ampio alla progettazione e alla produzione sostenibile, incorporando principi di design specifici.