Il settore si incontra alla festa della verniciatura italiana per riflettere sulla sostenibilità

Commozione, autografi e strette di mano per gli autori de la “Storia della verniciatura industriale in Italia, il libro in due volumi protagonista dell’evento celebrativo dei 50 anni de La Rivista del Colore, scritti da Danilo O. Malavolti (metallo e plastica) e da Gianni Giardina (legno). Non solo una giornata di festa, ma anche una riflessione su passato presente e futuro della verniciatura industriale e di sensibilizzazione comune sul concetto di sostenibilità.

È con queste premesse che lo scorso 25 ottobre le suggestive pareti affrescate della sala Cenacolo , l’antico refettorio del convento olivetano cinquecentesco che ospita il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo Da Vinci di Milano, hanno fatto da cornice a numerose testimonianze di imprenditori e professionisti che hanno condiviso con i presenti le proprie visioni ed esperienze. Gli invitati sono stati accolti dallo staff della Rivista del Colore con una spilletta commemorativa, mentre un piacevole caffè veniva servito all’ingresso della sala in attesa dei primi interventi, anticipati dai ringraziamenti di Patricia e Danilo O. Malavolti. A seguire Barbara Soresina, responsabile marketing, planning e project management per il museo, ha incoraggiato l’attività della casa editrice e la sinergia nata a partire dal 2015 quando Danilo O. Malavolti ha coordinato l’attività di alcune aziende del settore che hanno offerto il restauro del sommergibile Toti.

COS’È LA SOSTENIBILITÀ?

Questa domanda è stata il filo conduttore della giornata e denominatore comune degli interventi delle personalità intervenute durante la festa della verniciatura italiana, che hanno risposto declinando il concetto di sostenibilità secondo il proprio impegno e punto di vista, regalando un ampio ventaglio di esperienze, dalle attività economiche, al design industriale, alle attività imprenditoriali.

SOSTENIBILITÀ NELLE ATTIVITÀ ECONOMICHE

Ecco allora che sostenibilità per Giuseppe Castagna, amministratore delegato di Banco BPM, significa prima di tutto cura, all’interno dell’ambiente lavorativo, nell’utilizzo delle fonti energetiche e attenzione ai rapporti quotidiani. È essenziale che l’istituto di credito offra il giusto servizio al proprio cliente e investitore, il tutto finalizzato all’eliminazione di spese inutili, per convogliare e impiegare le risorse in qualcosa di più utile.
Orgogliosamente presente all’80% nelle quattro regioni principali, a livello economico,
del nostro Paese (Lombardia, Veneto, Piemonte ed Emilia Romagna), il Banco BPM è
sostenitore della piccola e media impresa che, come ci ricorda Giuseppe Castagna, è

«la spina dorsale del nostro sistema economico. Senza la spina dorsale nessuno si regge in piedi e, giacché l’impulso arriva dal cervello, è bene utilizzarlo in modo corretto».

SOSTENIBILITÀ CROMATICA

Francesca Valan , industrial designer, è una studiosa del colore come mezzo di comunicazione e di progetto e il suo contributo mette in relazione questi argomenti. Esiste una sostenibilità cromatica che indica quanto è lunga effettivamente la vita del colore rispetto alla durata effettiva dell’oggetto, innescando il processo dell’obsolescenza percepita, ovvero quando il prodotto sembra vecchio anche quando non lo è.
Questo è dovuto al fatto che il colore ha un ciclo storico proprio: cambia, si rinnova e
talvolta torna sotto altra veste e il designer è chiamato non solo a lavorare su questo
processo evolutivo, ma anche a non perdere mai di vista la qualità della finitura, che deve rispondere a criteri e livelli precisi. Il linguaggio del colore evolve continuamente, adattandosi
parallelamente al cambiamento degli spazi e ogni regione e ogni decade ha il proprio modo
di utilizzarlo: in Italia ad esempio lo utilizziamo in modo funzionale ma anche estetico.

«La sostenibilità è la conditio sine qua non di un progetto, più importante del target e, talvolta, quasi del mercato» conclude Francesca Valan.

SOSTENIBILITÀ COME FILOSOFIA PRODUTTIVA

La testimonianza di Barbara Novellini, presidente della Novellini Industries, azienda leader nella produzione di sistemi e prodotti per gli ambienti bagno e wellness della casa ha raccontato la svolta coraggiosa della sua azienda quando si è deciso di orientare tutta la produzione verso concetti di sostenibilità, utilizzo di prodotti e sistemi produttivi a basso impatto ambientale per la salute degli operatori e dell’ambiente in generale.
Novellini nasce come azienda verticalizzata, inizialmente per la produzione dei profili
di alluminio utilizzati nella costruzione di box doccia: dalla billetta di alluminio all’estrusione
fino alla finitura, a polveri per i profili colorati, con il sistema PVD (cromatura pulita) per la finitura cromata, in alternativa alla tradizionale galvanica, considerata cancerogena e destinata all’eliminazione. Una scelta tecnologica che ha richiesta importanti investimenti, ma  che ha proiettato Novellini nella sfera delle aziende innovative e pioniere. Barbara Novellini inquadra il concetto di sostenibilità come scelta strategica, aziendale ed etica: occorre sensibilizzare chi effettua l’acquisto prima di tutto e favorire scelte consapevoli. La
sostenibilità è possibile solo attraverso volontà condivise: chi fa impresa, chi finanzia, chi progetta e così via. Un altro punto fondamentale per Novellini è ispirarsi sempre al benessere che deriva anche dalla qualità dei prodotti che vengono installati nell’ambiente e a questo fine, la verniciatura gioca un ruolo fondamentale, anche in relazione alla qualità del substrato.
Fare scelte coraggiose e prima di chiunque altro è la responsabilità primaria dei numeri uno, filosofia che ha portato l’azienda a investire denaro e impegno nel nuovo sistema di cromatura green e ad acquisire un carattere internazionale, pur rimanendo saldamente ancorata al proprio territorio. Come cita orgogliosamente Barbara Novellini infatti: «Avere radici profonde in un territorio fertile significa poter superare ogni tempesta, avere fronde
generose significa ampliare i propri orizzonti».

SOSTENIBILITÀ IN AZIENDA

E se è vero che un’azienda non è fatta solo di immagine ma anche e soprattutto di persone, chi meglio di Ali Reza Arabnia, presidente e amministratore delegato di Geico Taikisha, tra i maggiori produttori di impianti di verniciatura per la scocca auto, poteva trattare il tema della sostenibilità dal punto di vista dei rapporti umani? Secondo Arabnia infatti, le risorse meritano responsabilità e rispetto: ecco quindi che la sostenibilità diventa impegno e edizione nel creare un ambiente lavorativo sostenibile e privo di malcontenti. Secondo il principio per cui sono le persone a fare le aziende, per Geico esse sono anche le fondamenta su cui poggiano i successi della realtà per cui lavorano:

«Se io tratto la mia gente come si deve e le consento di vivere in un ambiente lavorativo sereno, quando va dal cliente a montare l’impianto ci mette l’anima», conclude A. Reza Arabnia.

Dopo un discorso così profondo, un altro momento toccante: lo staff de La Rivista del Colore riunito sul palco, ha omaggiato Danilo O. Malavolti con un simpatico presente: una stampa
incorniciata che lo ritrae nelle vesti di Luigi XIV, a sottolineare il contributo essenziale
che negli anni ha portato non solo all’azienda, ma a tutto il settore della verniciatura.
Durante il buffet gli ospiti hanno potuto approfittare del momento di convivialità per scambiarsi informazioni e punti di vista.

UNO SGUARDO SUL SETTORE: PASSATO, PRESENTE E FUTURO

La seconda parte della giornata si è aperta con un dibattito che ha visto protagonisti grandi nomi del settore, invitati sul palco da Massimo Malavolti che ha organizzato e moderato
una serie di tavole rotonde. In particolare, per la sezione ricerca, è intervenuto Paolo Gronchi, professore del dipartimento di ingegneria chimica Natta del Politecnico di Milano, impegnato nei trattamenti di superficie, affermando che sostenibilità per lui e per la squadra di ricercatori del dipartimento significa, ad esempio, ricerca di nuovi leganti di origine naturale e non più fossile. Carlo Junghans di Arsonsisi spiega invece che, dal punto di vista di un produttore di vernici e del suo laboratorio di ricerca e sviluppo, sostenibilità significa creare formulazioni a basso impatto ambientale a partire dall’offerta della chimica di base, mentre Gianni Giardina, che ha partecipato a tutte le tavole rotonde, ricorda che la storia spesso suggerisce soluzioni che aiutano a crearne di innovative, come ha descritto nel libro sulla Storia della Verniciatura Industriale del legno. E’ infatti fondamentale analizzare
quello che esiste per ipotizzare nuovi usi, mercati e tecnologie, come è successo nel passato
e come succederà ancora. Le tavole rotonde proseguono con entusiasmo nella sezione
“vernici intelligenti”, per cui intervengono Stefano Lazzerini, responsabile divisione
vernici liquide di Arsonsisi, secondo cui: «la formulazione di un prodotto oggi deve sempre
tenere conto delle tre richieste fondamentali del mercato: minore impatto ambientale, alte
prestazioni e contenimento dei costi». Walter Bulla dell’azienda produttrice di vernici in polvere Bullcrem Lack ribadisce la necessità di essere sostenibili anche economicamente,
mentre Davide Niego di DSM e Alessandro De Bon di Sirca, testimoniano la sinergia tra fornitore di materie prime da fonti rinnovabili, la novità di questi anni, e produttore di vernici: l’innovazione della chimica sulla strada della sostenibilità è possibile e lo dimostra la gamma S-Cover di Sirca.
Il dibattito si conclude con un parere sulla storia come “magister vitae” e le aspettative
future da parte di Dario Zucchetti della Trasmetal, Luigi Ravarini della Ravarini Castoldi e Gianfranco Verona, esperto di depurazione e trattamento delle acque di processo. Piermario Anelli della Henkel, infine, secondo cui «la sostenibilità deve essere conveniente; un po’ come le nanotecnologie che eliminano dalle formulazioni i metalli pesanti, riducono la temperatura di processo e la produzione di fanghi». Non è mancato il coinvolgimento del pubblico, invitato a esporre il proprio punto di vista sui diversi argomenti trattati. La giornata si è conclusa con una visita guidata al Sottomarino E. Toti, che ha suscitato grande interesse.

Non ci resta dunque che ringraziare tutti: chi ha festeggiato con noi questo importante
traguardo ma anche chi ci ha supportato a distanza, chi ha contribuito alla realizzazione
di una giornata da ricordare e chi ci sostiene da sempre. Un sentito grazie e un arrivederci
alla prossima festa della verniciatura italiana!

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