Intervista a André Bernasconi, DN Chemicals
A cura di Patricia Malavolti
Benchè ci sia ancora qualche resistenza al cambiamento, le nanotecnologie di pretrattamento stanno soppiantando nei processi industriali i processi tradizionali, migliorando prestazioni e flessibilità di impiego. Una svolta che ogni azienda, piccola o grande, dovrebbe tenere in considerazione, sia per sostenibilità di processo che per conseguenti risparmi energetici. Per fare il punto dello stato dell’arte abbiamo intervistato André Bernasconi, General Manager di DN Chemicals.

Durante i recenti P&E Coating Days 2023 a Milano, all’interno del 23° convegno Nanotecnologie, avete presentato in anteprima un progetto collaborativo con il reparto di ricerca e sviluppo di una grande azienda italiana, unendo le loro competenze sulle materie prime con la vostra capacità d’industrializzare prodotti per il pretrattamento dei metalli. Qual è lo stato attuale di questo progetto?
AB – Premetto che, da qualche anno, il nostro obiettivo è formulare una nuova generazione di prodotti capaci di offrire prestazioni superiori rispetto a quelli attualmente in uso, soprattutto in modo continuativo. Questo perché i prodotti nanotecnologici presentano generalmente una debolezza: la sensibilità all’inquinamento. Da qui è nata l’esigenza di applicarli con processi nebulizzati.
Questa ricerca collaborativa ha l’obiettivo di superare tale limitazione. Stiamo infatti sviluppando una nuova generazione di prodotti che garantiscono processi molto stabili anche senza l’applicazione per nebulizzazione, ma utilizzando immersione o la tradizionale spruzzatura all’interno dei tunnel di pretrattamento. Questi processi devono comunque rimanere molto flessibili, adattabili sia a impianti grandi che piccoli, senza richiedere modifiche significative, ma solo semplici interventi di retrofitting impiantistico, se necessario.
Da quasi due anni il Dollcoat RS 103 viene utilizzato, con soddisfazione, in impianti di verniciatura conto terzi con e senza nebulizzazione in vasche fino a 10 tonnellate utilizzando normali ugelli e raggiungendo, senza l’uso di fondi, la classe di corrosione C4H su lamiera ferrosa, zincata e alluminio. Il prodotto viene ricircolato senza problemi, mantenendo i requisiti di partenza.

PM – Sempre durante l’ultimo convegno Nanotecnologie avete presentato una nuova modalità di utilizzo dei vostri prodotti a catalogo specificando che attualmente sono utilizzabili in combinazione.
AB – In effetti questo è un altro passo che è stato fatto per ottenere prestazioni sempre migliori: la nuova linea Dollcoat può essere usata combinando più prodotti per ottenere prestazioni incrementali. Anche il nuovo prodotto nasce da questa filosofia, cioè quella di combinare più formulazioni per aumentare sia la flessibilità d’uso che le prestazioni, in esterno, su ogni tipo di metallo (acciaio, acciaio zincato, alluminio, altro), è perfettamente compatibile con i processi di cataforesi con i quali è già utilizzato.

PM – Il nuovo prodotto non è ancora stato “presentato” ufficialmente al mercato: come mai?
AB – Come dicevamo, il prodotto è parte di una ricerca su materie prime innovative, effettuata da aziende partner, frutto di una propria tecnologia, e dalla ricerca formulativa del nostro laboratorio. Nelle policy definite da questo accordo è prevista una serie di test approfonditi che ha richiesto, e tuttora richiede, molto tempo e partnership con alcuni applicatori, nei settori dell’elettrodomestico, car components, ACE e coil coating. Questo aspetto di attenzione ai test di validazione deriva principalmente dall’origine innovativa del prodotto (presenza di grafene e di materie prime da fonti rinnovabili) e soprattutto dal fatto che viene presentato sul mercato per poter assolvere a elevate richieste di prestazioni in ambito corrosivo, da C3 fino a C5-M, secondo ISO 12944).

PM – L’aspetto energetico è sempre più considerato dalle aziende, anche in ottica del cosiddetto Piano Transizione 5.0. Questi nuovi prodotti considerano anche questi aspetti?
AB – Certamente! Questi prodotti offrono risultati eccellenti e sono particolarmente indicati per richieste di processi ad alte prestazioni. Inoltre, i processi possono essere eseguiti a temperatura ambiente, il che rappresenta un significativo miglioramento dal punto di vista energetico.

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