Lo straordinario aumento di prezzo e il rischio di tagli alle forniture di gas metano che l’industria manifatturiera deve affrontare in questi momenti, in particolare in Europa, ha messo i progettisti dell’impiantistica di verniciatura alla ricerca di possibili alternative valide tecnicamente ed economicamente per mantenere in funzione i forni d’asciugatura delle fasi di pretrattamento alla verniciatura e quelli di cottura delle vernici, liquide e in polvere, che si applicano per dare protezione e finitura ai pezzi metallici, plastici e cellulosici e, quando necessario, per trattare le emissioni dei COV ancora contenuti nei prodotti utilizzati.
Focalizziamo qui l’attenzione su una delle possibili opzioni, l’uso di idrogeno, l’elemento più diffuso in tutto l’universo, che ha il vantaggio di evitare l’emissione tipica della combustione del gas, la CO2.
Pur essendo l’elemento più diffuso nell’universo, sulla Terra non si trova mai solo: è sempre combinato con altri elementi (si trova nell’acqua, nel metano, e in altri composti) e richiede molta energia per essere separato dagli atomi cui è legato, per esempio dall’ossigeno nel caso si voglia ottenerlo dall’acqua (è meno costoso rimuoverlo dal metano, ma ciò non offre alcun vantaggio: il metano si utilizza direttamente nei forni per i nostri fini). Infatti l’idrogeno non è una fonte primaria di energia (come lo sono le fonti fossili, carbone, metano, petrolio), dev’essere prodotto artificialmente, spendendo energia. Però funziona perfettamente (e dà un notevole contributo energetico: 1 kg di idrogeno fornisce 142 kj di energia; 1 kg di metano 56 kj; 1 kg di benzina o gasolio 45 kj; 1 kg di legna 16 kj).
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