Nel 1997, il World Resources Institute (WRI) e il World Business Council for Sustainable Development (WBCSD) definiscono il protocollo GHG (Greenhouse Gas) con l’obiettivo di stabilire uno standard internazionale per la contabilizzazione delle emissioni aziendali di gas serra, facilitandone il monitoraggio e la riduzione. In questo protocollo le emissioni sono classificate in tre ambiti: Scope 1, riguarda le emissioni dirette da fonti di proprietà o controllate dall’azienda; Scope 2, include le emissioni indirette generate dall’energia elettrica acquistata e consumata dall’azienda e, infine, Scope 3, l’ambito più ampio che include tutte le altre emissioni indirette collegate alla catena del valore dell’azienda, come quelle legate a beni e servizi acquistati, il trasporto e utilizzo dei prodotti venduti.
Comprendere e gestire tutti e tre gli ambiti è fondamentale per le aziende che mirano a ridurre la propria impronta di carbonio. Nel settore dei rivestimenti, le aziende produttrici di vernici si stanno muovendo sempre più verso prodotti in grado di garantire sia la sostenibilità produttiva che economica dei propri clienti.
Come ha spiegato in un’intervista esclusiva a Verniciatura Industriale Peter Votruba-Drzal, vice presidente della sostenibilità globale di PPG: «la nostra strategia aziendale è profondamente legata a come produttività e sostenibilità guidano la nostra crescita e quella dei nostri clienti. Il rapporto di sostenibilità che abbiamo redatto evidenzia i progressi ottenuti in tema di emissioni, con un focus su Scope 1 e 2 per quanto attiene le operazioni che ci riguardano direttamente e si estende anche a Scope 3. Quest’ultimo riguarda non solo le materie prime che acquistiamo e utilizziamo nei nostri prodotti, ma anche il modo in cui i nostri clienti utilizzano tali prodotti. Ad esempio, nel settore cookware, i rivestimenti che sviluppiamo devono essere applicati su metallo: la nostra innovazione si concentra sulla riduzione dell’impronta di carbonio di questi rivestimenti, migliorando sia le prestazioni del prodotto che la produttività dei nostri clienti».
Il tema dell’impronta di carbonio è molto sentito nel Vecchio Continente. Come afferma Votruba-Drzal: «questo focus è particolarmente rilevante in Europa, dove i nuovi quadri normativi sono sempre più stringenti; si pensi ad esempio alla Direttiva sulla comunicazione societaria di sostenibilità (CSRD). Oggi i clienti sono sempre più attenti all’impronta di carbonio e scelgono prodotti con evidenti vantaggi sostenibili. Questo cambiamento nelle preferenze dei consumatori si riflette nel nostro impegno a supportare i clienti nella riduzione delle loro emissioni di carbonio, mantenendo al contempo un vantaggio competitivo».
Nel 2023, il 44% delle vendite di PPG proveniva da prodotti sostenibili e l’obiettivo è raggiungere il 50% entro il 2030. Le crescenti esigenze di sostenibilità del mercato stanno guidando questa accelerazione, ad esempio nel settore del car refinishing. «Abbiamo introdotto strumenti che aiutano i carrozzieri a ridurre l’impronta di carbonio associata alle riparazioni; questo è un punto di interesse per le compagnie assicurative automobilistiche che sono sempre più impegnate negli obiettivi afferenti a Scope 1, 2 e 3» afferma il manager.
Le compagnie assicurative, quando pagano per riparare un’auto, ora prendono in considerazione anche le emissioni generate per riparare il veicolo. Non si tratta solo del costo della riparazione, ma anche di quale sia l’impronta di carbonio associata alla riparazione.
«I carrozzieri con un grande volume di affari, sulla base di queste nuove esigenze delle compagnie assicurative, possono ottenere più lavoro se offrono una soluzione più sostenibile. Quindi, un bene per gli affari e per l’ambiente» afferma Votruba-Drzal.
La sostenibilità si estende a vari settori, tra cui l’architettura (dove PPG ha sviluppato 22 nuovi prodotti), il settore marittimo e l’automotive. L’Organizzazione marittima internazionale, ad esempio, ha stabilito obiettivi di riduzione delle emissioni di carbonio per le navi cargo. Per supportare ciò, PPG ha sviluppato rivestimenti che prevengono l’accumulo di incrostazioni, riducendo l’attrito e migliorando l’efficienza del carburante. Questi rivestimenti sono anche ecologici, privi di biocidi dannosi, e al contempo aiutano le navi a rispettare i requisiti normativi, risparmiando sui costi del carburante.
«Nell’industria automobilistica, aiutiamo i produttori a ridurre la loro impronta di carbonio offrendo soluzioni innovative come la tecnologia di elettrocoating a bassa temperatura, che riduce l’energia necessaria per polimerizzare i rivestimenti. Questo non solo abbassa le emissioni ma aumenta anche la produttività. Per i veicoli elettrici, dove i pesanti pacchi batteria richiedono robusti supporti metallici, la nostra tecnologia consente la polimerizzazione a temperature più basse senza la necessità di costose modifiche alle infrastrutture» spiega il manager.
Le vernici sono sempre più intelligenti, gli strati sempre più sottili e la durata è sempre più crescente. La sfida è trovare continuamente nuove applicazioni.
«Continuando a sviluppare soluzioni per rivestimenti, adesivi e sigillanti che funzionano a temperature più basse ed efficienti dal punto di vista energetico, aiutiamo a decarbonizzare l’intero processo di produzione, garantendo che la sostenibilità rimanga un vantaggio competitivo sia per PPG che per i nostri clienti» conclude il manager.