Giovanni Cicatiello
Cos’è il “dumping”?

Il dumping (dall’inglese: scaricare) è una pratica per cui le grandi imprese introducono nel mercato dei prodotti a un prezzo molto inferiore rispetto a quello di mercato. Questo prezzo artificioso è dovuto alla presenza di sussidi statali alle imprese nel paese di origine, oppure alla sovrapproduzione di un determinato prodotto da parte delle aziende che vendono all’estero tali beni in eccedenza. Il dumping è una forma di concorrenza sleale poiché i prodotti vengono venduti ad un prezzo inferiore al costo di produzione. Per le imprese è molto difficile rimanere competitive a queste condizioni e nei casi peggiori sono costrette a chiudere e licenziare i lavoratori.

Il biossido di titanio

Il biossido di titanio (TiO2) è il pigmento inorganico più diffuso nel settore delle vernici. Conferisce il colore bianco, copertura alle vernici applicate e protezione ai raggi solari.
Non esiste un prodotto che lo sostituisce per quanto riguarda la facilità di reperimento e i costi di produzione bassi. È evidente l’importanza che riveste questa materia prima nel comparto dei prodotti vernicianti.

I produttori europei contro le importazioni dalla Cina

I produttori europei di biossido di titanio, riuniti sotto la ETDC (European Titanium Dioxide Ad Hoc Coalition) nel settembre del 2023 hanno presentato denuncia agli organi competenti su attività di dumping sulle importazioni dalla Cina.
Negli ultimi mesi, le importazioni sono aumentate in maniera rapida e continua creando un grave pregiudizio all’industria europea del TiO2.
Con la pratica scorretta del dumping, gli esportatori cinesi hanno guadagnato quote di mercato significative negli ultimi 3 anni.
Numerose fabbriche dell’unione hanno dovuto interrompere la produzione con la conseguente perdita di redditività del settore.

Dazi doganali in arrivo

L’unione europea corre ai ripari firmando il 6 giugno il regolamento di esecuzione 2024/1617 che dispone la registrazione delle importazioni di biossido di titanio originario della Cina al fine di garantire che da tale data tutte le importazioni saranno registrate e soggette al pagamento dei dazi doganali che verranno poi decisi in futuro.
Dazi che sul biossido di titanio cinese potrebbero anche arrivare al 66% calcolato sul prezzo di importazione.
Senza neanche aspettare l’esatto ammontare del dazio, il biossido di titanio proveniente dalla Cina ha già subito pesanti rialzi, alcuni distributori quasi allineano i prezzi col prodotto europeo.

I produttori europei di biossido di titanio già cantano vittoria, ma per i produttori di vernici si prospetta un periodo di incertezze. Le imprese che avevano puntato a forti ribassi sui costi di produzione dovranno rivedere al rialzo i costi che poi andranno a ricaduta ad influire sul prezzo di vendita finale.
Come accoglieranno i clienti e gli utilizzatori finali di vernici questa ulteriore tegola che si abbatte sul settore?
La marginalità delle imprese subirà un forte scossone?
Da tutta questa vicenda sembra evidente che da una parte qualcuno esulta (produttori di TiO2) dall’altra qualcuno (produttori di vernici ed utilizzatori finali) deve riflettere per riprogrammare il cammino delle imprese.

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