Da un incontro con Alberto Bombana, Novaresine
Il settore del coil coating, la verniciatura continua di metalli in rotoli, riveste un’importanza cruciale nell’ambito della sostenibilità e dell’impegno ambientale. Grazie all’uso di tecnologie avanzate, si stanno studiando e diffondendo anche in questo settore processi di riduzione degli sprechi di vernice e l’uso di materiali biologici per diminuire significativamente il consumo di energia e le emissioni di CO2. Questo rende il settore un alleato chiave nella transizione verso un futuro più sostenibile.
Bisogna partire dalle materie prime selezionate per lo sviluppo dei prodotti vernicianti destinati al settore del coil coating per il rinnovamento in chiave sostenibile del settore.
Abbiamo fatto visita a Novaresine presso Colà di Lazise (Verona), azienda produttrice di resine, anche per il coil coating, dove hanno sede gli impianti produttivi, i laboratori e gli uffici amministrativi e commerciali.
Breve storia
L’azienda è stata fondata alla fine degli anni 70 con la costruzione di uno stabilimento per la preparazione di resine liquide poliesteri ed alchidiche. Nel corso di decenni, Novaresine ha incrociato il suo percorso con quello di aziende multinazionali, diventando prima Sintech, poi Mc Whorter Technologies (con i marchi Duramac, Polimac e altri), poi Eastman Chemical, e ancora RSM (Resolution Specialty Materials) e quindi Hexion.
Dopo questa “fase multinazionale”, lo stabilimento ritorna nelle mani di imprenditori italiani.
Nel febbraio 2010 l’acquisto dello stabilimento da parte dei fratelli Bombana, al tempo proprietari di Tenax, azienda specializzata in prodotti per il marmo (mastici, collanti e così via).
Da quella data l’azienda riprende il nome originario, Novaresine e contemporaneamente si rilanciano gli originari marchi Novasint e Novalkyd. Dal 2018 poi è saldamente nelle mani di Alberto Bombana, unico proprietario dell’azienda.
La storia dell’azienda dimostra la sua flessibilità e capacità d’adattamento alle diverse esigenze del mercato, nei vari periodi, passando dalle proprietà di importanti multinazionali per poi tornare ai giorni nostri nelle mani di una proprietà italiana attuale capace di rilanciare, con una maggior vicinanza al mercato, la produzione di resine poliesteri ed alchidiche con una visione moderna e aderente alle nuove richieste di sostenibilità.
L’azienda
Oggi Novaresine produce e commercializza resine poliesteri sature, al solvente e all’acqua (col marchio Novasint) per i settori del coil e can coating e resine alchidiche (col marchio Novalkyd) al solvente ed idrosolubili, per l’industria, il legno, la produzione di pitture spartitraffico e per il fai da te. Lo stabilimento è dotato di diversi reattori per la produzione di resine con le più avanzate tecnologie, lavora con produzione a ciclo continuo e ha una capacità produttiva annua di oltre 40mila tonnellate. Con 67 dipendenti e un fatturato di circa 80 milioni di Euro, Novaresine oltre che presente sul mercato italiano, esporta i propri prodotti in Europa, USA e Medio Oriente.
La situazione del mercato coil secondo l’azienda
Il settore del coil ha avuto quest’anno una leggera ripresa rispetto al 2023, anche se i numeri di mercato sono ancora indietro rispetto agli anni precedenti alle crisi che hanno influenzato l’economia globale (Covid e crisi generata dal conflitto in Ucraina e conseguente aumento delle materie prime).
È un settore generalmente legato al Building and Construction su cui però, in Italia, poco hanno inciso gli aiuti statali e bonus edilizi recenti, essendo questo mercato caratterizzato dal supporto cementizio e all’edilizia industriale, contrariamente ad altri mercati, in particolare nel nord Europa, dove il coil gioca un ruolo ben maggiore con il pannello preverniciato.
Ecco spiegato il forte impegno e interesse commerciale di Novaresine per l’export, dove trova potenzialità di crescita maggiori.
Sostenibilità
C’è oggi una forte spinta alla ricerca di sostenibilità da parte del mercato, dunque di riformulazione dei vecchi sistemi tradizionali e di adeguamento delle produzioni alle nuove normative ed alle costanti restrizioni delle sostanze dannose per l’uomo e l’ambiente.
L’impegno dell’azienda in questo senso è dimostrato anche in termini di comunicazione: il report (o bilancio) di sostenibilità, stilato annualmente, è reso pubblico sul suo sito internet. Qui sono riassunti e presentati i risultati e gli sforzi verso la riorganizzazione secondo i principi ESG (Environmental, Social e Governance), principi e criteri di riferimento per l’impegno ambientale, il rispetto dei lavoratori e della comunità locale, infine, l’agire con accuratezza e trasparenza in ogni fase delle attività aziendali.
Negli ultimi tre anni, col bilancio di sostenibilità, Novaresine rende pubblico il suo impegno verso tutti gli stakeholders (lavoratori, fornitori e clienti) dichiarando e misurando le sue pratiche di salvaguardia ambientale.
Nello stabilimento opera un sistema di trattamento delle acque di processo e del solvente esausto, con smaltimento interno mediante processo di incenerimento, evitando così l’invio ad imprese esterne, col conseguente risparmio in termini di CO2 generato dal trasporto su strada e il recupero del calore generato dal processo stesso, che viene riutilizzato nei vari servizi dell’azienda.
L’impegno verso l’adozione di pratiche sostenibili è dimostrato dalla certificazione rilasciata da Ecovadis: Novaresine ha ottenuto per il quarto anno consecutivo il livello Platinum che la porta nel top 1% delle aziende chimiche, confermando così il costante impegno verso clienti, fornitori, lavoratori, ambiente ed intera collettività.
Nello sviluppo delle resine, il concetto di sostenibilità è perseguito seguendo tre direttive principali:
- uso crescente di materie prime derivate da fonti biologiche (ricerca già attiva dal 2007)
- uso crescente di materie prime riciclate (ad esempio il PET ricavato dal recupero di alcuni tipi di rifiuti di plastica)
- mass balance e riduzione dell’emissione CO2 dalle pratiche aziendali. Questa parte vede Novaresine protagonista nella definizione della regolamentazione dei concetti di mass-balance, per stabilire i parametri utili alle valutazioni ambientali che vede fornitori, produttori ed utilizzatori di prodotti vernicianti in dialogo con gli enti europei preposti, come l’ECHA.
“Green” è il colore che fa da paesaggio circostante allo stabilimento, situato tra le colline e i vigneti nei pressi del lago di Garda, ma “green” è, soprattutto, la filosofia di Novaresine su cui si sviluppa la ricerca e la produzione di nuove materie prime sempre più attente all’ambiente e all’uomo.
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Da un incontro con Alberto Bombana, Novaresine
di Giovanni Cicatiello
Il settore del coil coating, la verniciatura continua di metalli in rotoli, riveste un’importanza cruciale nell’ambito della sostenibilità e dell’impegno ambientale. Grazie all’uso di tecnologie avanzate, si stanno studiando e diffondendo anche in questo settore processi di riduzione degli sprechi di vernice e l’uso di materiali biologici per diminuire significativamente il consumo di energia e le emissioni di CO2. Questo rende il settore un alleato chiave nella transizione verso un futuro più sostenibile.
Bisogna partire dalle materie prime selezionate per lo sviluppo dei prodotti vernicianti destinati al settore del coil coating per il rinnovamento in chiave sostenibile del settore.
Abbiamo fatto visita a Novaresine presso Colà di Lazise (Verona), azienda produttrice di resine, anche per il coil coating, dove hanno sede gli impianti produttivi, i laboratori e gli uffici amministrativi e commerciali.
Breve storia
L’azienda è stata fondata alla fine degli anni 70 con la costruzione di uno stabilimento per la preparazione di resine liquide poliesteri ed alchidiche. Nel corso di decenni, Novaresine ha incrociato il suo percorso con quello di aziende multinazionali, diventando prima Sintech, poi Mc Whorter Technologies (con i marchi Duramac, Polimac e altri), poi Eastman Chemical, e ancora RSM (Resolution Specialty Materials) e quindi Hexion.
Dopo questa “fase multinazionale”, lo stabilimento ritorna nelle mani di imprenditori italiani.
Nel febbraio 2010 l’acquisto dello stabilimento da parte dei fratelli Bombana, al tempo proprietari di Tenax, azienda specializzata in prodotti per il marmo (mastici, collanti e così via).
Da quella data l’azienda riprende il nome originario, Novaresine e contemporaneamente si rilanciano gli originari marchi Novasint e Novalkyd. Dal 2018 poi è saldamente nelle mani di Alberto Bombana, unico proprietario dell’azienda.
La storia dell’azienda dimostra la sua flessibilità e capacità d’adattamento alle diverse esigenze del mercato, nei vari periodi, passando dalle proprietà di importanti multinazionali per poi tornare ai giorni nostri nelle mani di una proprietà italiana attuale capace di rilanciare, con una maggior vicinanza al mercato, la produzione di resine poliesteri ed alchidiche con una visione moderna e aderente alle nuove richieste di sostenibilità.
L’azienda
Oggi Novaresine produce e commercializza resine poliesteri sature, al solvente e all’acqua (col marchio Novasint) per i settori del coil e can coating e resine alchidiche (col marchio Novalkyd) al solvente ed idrosolubili, per l’industria, il legno, la produzione di pitture spartitraffico e per il fai da te. Lo stabilimento è dotato di diversi reattori per la produzione di resine con le più avanzate tecnologie, lavora con produzione a ciclo continuo e ha una capacità produttiva annua di oltre 40mila tonnellate. Con 67 dipendenti e un fatturato di circa 80 milioni di Euro, Novaresine oltre che presente sul mercato italiano, esporta i propri prodotti in Europa, USA e Medio Oriente.
La situazione del mercato coil secondo l’azienda
Il settore del coil ha avuto quest’anno una leggera ripresa rispetto al 2023, anche se i numeri di mercato sono ancora indietro rispetto agli anni precedenti alle crisi che hanno influenzato l’economia globale (Covid e crisi generata dal conflitto in Ucraina e conseguente aumento delle materie prime).
È un settore generalmente legato al Building and Construction su cui però, in Italia, poco hanno inciso gli aiuti statali e bonus edilizi recenti, essendo questo mercato caratterizzato dal supporto cementizio e all’edilizia industriale, contrariamente ad altri mercati, in particolare nel nord Europa, dove il coil gioca un ruolo ben maggiore con il pannello preverniciato.
Ecco spiegato il forte impegno e interesse commerciale di Novaresine per l’export, dove trova potenzialità di crescita maggiori.
Sostenibilità
C’è oggi una forte spinta alla ricerca di sostenibilità da parte del mercato, dunque di riformulazione dei vecchi sistemi tradizionali e di adeguamento delle produzioni alle nuove normative ed alle costanti restrizioni delle sostanze dannose per l’uomo e l’ambiente.
L’impegno dell’azienda in questo senso è dimostrato anche in termini di comunicazione: il report (o bilancio) di sostenibilità, stilato annualmente, è reso pubblico sul suo sito internet. Qui sono riassunti e presentati i risultati e gli sforzi verso la riorganizzazione secondo i principi ESG (Environmental, Social e Governance), principi e criteri di riferimento per l’impegno ambientale, il rispetto dei lavoratori e della comunità locale, infine, l’agire con accuratezza e trasparenza in ogni fase delle attività aziendali.
Negli ultimi tre anni, col bilancio di sostenibilità, Novaresine rende pubblico il suo impegno verso tutti gli stakeholders (lavoratori, fornitori e clienti) dichiarando e misurando le sue pratiche di salvaguardia ambientale.
Nello stabilimento opera un sistema di trattamento delle acque di processo e del solvente esausto, con smaltimento interno mediante processo di incenerimento, evitando così l’invio ad imprese esterne, col conseguente risparmio in termini di CO2 generato dal trasporto su strada e il recupero del calore generato dal processo stesso, che viene riutilizzato nei vari servizi dell’azienda.
L’impegno verso l’adozione di pratiche sostenibili è dimostrato dalla certificazione rilasciata da Ecovadis: Novaresine ha ottenuto per il quarto anno consecutivo il livello Platinum che la porta nel top 1% delle aziende chimiche, confermando così il costante impegno verso clienti, fornitori, lavoratori, ambiente ed intera collettività.
Nello sviluppo delle resine, il concetto di sostenibilità è perseguito seguendo tre direttive principali:
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- uso crescente di materie prime riciclate (ad esempio il PET ricavato dal recupero di alcuni tipi di rifiuti di plastica)
- mass balance e riduzione dell’emissione CO2 dalle pratiche aziendali. Questa parte vede Novaresine protagonista nella definizione della regolamentazione dei concetti di mass-balance, per stabilire i parametri utili alle valutazioni ambientali che vede fornitori, produttori ed utilizzatori di prodotti vernicianti in dialogo con gli enti europei preposti, come l’ECHA.
“Green” è il colore che fa da paesaggio circostante allo stabilimento, situato tra le colline e i vigneti nei pressi del lago di Garda, ma “green” è, soprattutto, la filosofia di Novaresine su cui si sviluppa la ricerca e la produzione di nuove materie prime sempre più attente all’ambiente e all’uomo.
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di Giovanni Cicatiello
Il settore del coil coating, la verniciatura continua di metalli in rotoli, riveste un’importanza cruciale nell’ambito della sostenibilità e dell’impegno ambientale. Grazie all’uso di tecnologie avanzate, si stanno studiando e diffondendo anche in questo settore processi di riduzione degli sprechi di vernice e l’uso di materiali biologici per diminuire significativamente il consumo di energia e le emissioni di CO2. Questo rende il settore un alleato chiave nella transizione verso un futuro più sostenibile.
Bisogna partire dalle materie prime selezionate per lo sviluppo dei prodotti vernicianti destinati al settore del coil coating per il rinnovamento in chiave sostenibile del settore.
Abbiamo fatto visita a Novaresine presso Colà di Lazise (Verona), azienda produttrice di resine, anche per il coil coating, dove hanno sede gli impianti produttivi, i laboratori e gli uffici amministrativi e commerciali.
Breve storia
L’azienda è stata fondata alla fine degli anni 70 con la costruzione di uno stabilimento per la preparazione di resine liquide poliesteri ed alchidiche. Nel corso di decenni, Novaresine ha incrociato il suo percorso con quello di aziende multinazionali, diventando prima Sintech, poi Mc Whorter Technologies (con i marchi Duramac, Polimac e altri), poi Eastman Chemical, e ancora RSM (Resolution Specialty Materials) e quindi Hexion.
Dopo questa “fase multinazionale”, lo stabilimento ritorna nelle mani di imprenditori italiani.
Nel febbraio 2010 l’acquisto dello stabilimento da parte dei fratelli Bombana, al tempo proprietari di Tenax, azienda specializzata in prodotti per il marmo (mastici, collanti e così via).
Da quella data l’azienda riprende il nome originario, Novaresine e contemporaneamente si rilanciano gli originari marchi Novasint e Novalkyd. Dal 2018 poi è saldamente nelle mani di Alberto Bombana, unico proprietario dell’azienda.
La storia dell’azienda dimostra la sua flessibilità e capacità d’adattamento alle diverse esigenze del mercato, nei vari periodi, passando dalle proprietà di importanti multinazionali per poi tornare ai giorni nostri nelle mani di una proprietà italiana attuale capace di rilanciare, con una maggior vicinanza al mercato, la produzione di resine poliesteri ed alchidiche con una visione moderna e aderente alle nuove richieste di sostenibilità.
L’azienda
Oggi Novaresine produce e commercializza resine poliesteri sature, al solvente e all’acqua (col marchio Novasint) per i settori del coil e can coating e resine alchidiche (col marchio Novalkyd) al solvente ed idrosolubili, per l’industria, il legno, la produzione di pitture spartitraffico e per il fai da te. Lo stabilimento è dotato di diversi reattori per la produzione di resine con le più avanzate tecnologie, lavora con produzione a ciclo continuo e ha una capacità produttiva annua di oltre 40mila tonnellate. Con 67 dipendenti e un fatturato di circa 80 milioni di Euro, Novaresine oltre che presente sul mercato italiano, esporta i propri prodotti in Europa, USA e Medio Oriente.
La situazione del mercato coil secondo l’azienda
Il settore del coil ha avuto quest’anno una leggera ripresa rispetto al 2023, anche se i numeri di mercato sono ancora indietro rispetto agli anni precedenti alle crisi che hanno influenzato l’economia globale (Covid e crisi generata dal conflitto in Ucraina e conseguente aumento delle materie prime).
È un settore generalmente legato al Building and Construction su cui però, in Italia, poco hanno inciso gli aiuti statali e bonus edilizi recenti, essendo questo mercato caratterizzato dal supporto cementizio e all’edilizia industriale, contrariamente ad altri mercati, in particolare nel nord Europa, dove il coil gioca un ruolo ben maggiore con il pannello preverniciato.
Ecco spiegato il forte impegno e interesse commerciale di Novaresine per l’export, dove trova potenzialità di crescita maggiori.
Sostenibilità
C’è oggi una forte spinta alla ricerca di sostenibilità da parte del mercato, dunque di riformulazione dei vecchi sistemi tradizionali e di adeguamento delle produzioni alle nuove normative ed alle costanti restrizioni delle sostanze dannose per l’uomo e l’ambiente.
L’impegno dell’azienda in questo senso è dimostrato anche in termini di comunicazione: il report (o bilancio) di sostenibilità, stilato annualmente, è reso pubblico sul suo sito internet. Qui sono riassunti e presentati i risultati e gli sforzi verso la riorganizzazione secondo i principi ESG (Environmental, Social e Governance), principi e criteri di riferimento per l’impegno ambientale, il rispetto dei lavoratori e della comunità locale, infine, l’agire con accuratezza e trasparenza in ogni fase delle attività aziendali.
Negli ultimi tre anni, col bilancio di sostenibilità, Novaresine rende pubblico il suo impegno verso tutti gli stakeholders (lavoratori, fornitori e clienti) dichiarando e misurando le sue pratiche di salvaguardia ambientale.
Nello stabilimento opera un sistema di trattamento delle acque di processo e del solvente esausto, con smaltimento interno mediante processo di incenerimento, evitando così l’invio ad imprese esterne, col conseguente risparmio in termini di CO2 generato dal trasporto su strada e il recupero del calore generato dal processo stesso, che viene riutilizzato nei vari servizi dell’azienda.
L’impegno verso l’adozione di pratiche sostenibili è dimostrato dalla certificazione rilasciata da Ecovadis: Novaresine ha ottenuto per il quarto anno consecutivo il livello Platinum che la porta nel top 1% delle aziende chimiche, confermando così il costante impegno verso clienti, fornitori, lavoratori, ambiente ed intera collettività.
Nello sviluppo delle resine, il concetto di sostenibilità è perseguito seguendo tre direttive principali:
- uso crescente di materie prime derivate da fonti biologiche (ricerca già attiva dal 2007)
- uso crescente di materie prime riciclate (ad esempio il PET ricavato dal recupero di alcuni tipi di rifiuti di plastica)
- mass balance e riduzione dell’emissione CO2 dalle pratiche aziendali. Questa parte vede Novaresine protagonista nella definizione della regolamentazione dei concetti di mass-balance, per stabilire i parametri utili alle valutazioni ambientali che vede fornitori, produttori ed utilizzatori di prodotti vernicianti in dialogo con gli enti europei preposti, come l’ECHA.
“Green” è il colore che fa da paesaggio circostante allo stabilimento, situato tra le colline e i vigneti nei pressi del lago di Garda, ma “green” è, soprattutto, la filosofia di Novaresine su cui si sviluppa la ricerca e la produzione di nuove materie prime sempre più attente all’ambiente e all’uomo.
Ti potrebbero interessare...
Facci sapere cosa ne pensi...
Da un incontro con Alberto Bombana, Novaresine
di Giovanni Cicatiello
Il settore del coil coating, la verniciatura continua di metalli in rotoli, riveste un’importanza cruciale nell’ambito della sostenibilità e dell’impegno ambientale. Grazie all’uso di tecnologie avanzate, si stanno studiando e diffondendo anche in questo settore processi di riduzione degli sprechi di vernice e l’uso di materiali biologici per diminuire significativamente il consumo di energia e le emissioni di CO2. Questo rende il settore un alleato chiave nella transizione verso un futuro più sostenibile.
Bisogna partire dalle materie prime selezionate per lo sviluppo dei prodotti vernicianti destinati al settore del coil coating per il rinnovamento in chiave sostenibile del settore.
Abbiamo fatto visita a Novaresine presso Colà di Lazise (Verona), azienda produttrice di resine, anche per il coil coating, dove hanno sede gli impianti produttivi, i laboratori e gli uffici amministrativi e commerciali.
Breve storia
L’azienda è stata fondata alla fine degli anni 70 con la costruzione di uno stabilimento per la preparazione di resine liquide poliesteri ed alchidiche. Nel corso di decenni, Novaresine ha incrociato il suo percorso con quello di aziende multinazionali, diventando prima Sintech, poi Mc Whorter Technologies (con i marchi Duramac, Polimac e altri), poi Eastman Chemical, e ancora RSM (Resolution Specialty Materials) e quindi Hexion.
Dopo questa “fase multinazionale”, lo stabilimento ritorna nelle mani di imprenditori italiani.
Nel febbraio 2010 l’acquisto dello stabilimento da parte dei fratelli Bombana, al tempo proprietari di Tenax, azienda specializzata in prodotti per il marmo (mastici, collanti e così via).
Da quella data l’azienda riprende il nome originario, Novaresine e contemporaneamente si rilanciano gli originari marchi Novasint e Novalkyd. Dal 2018 poi è saldamente nelle mani di Alberto Bombana, unico proprietario dell’azienda.
La storia dell’azienda dimostra la sua flessibilità e capacità d’adattamento alle diverse esigenze del mercato, nei vari periodi, passando dalle proprietà di importanti multinazionali per poi tornare ai giorni nostri nelle mani di una proprietà italiana attuale capace di rilanciare, con una maggior vicinanza al mercato, la produzione di resine poliesteri ed alchidiche con una visione moderna e aderente alle nuove richieste di sostenibilità.
L’azienda
Oggi Novaresine produce e commercializza resine poliesteri sature, al solvente e all’acqua (col marchio Novasint) per i settori del coil e can coating e resine alchidiche (col marchio Novalkyd) al solvente ed idrosolubili, per l’industria, il legno, la produzione di pitture spartitraffico e per il fai da te. Lo stabilimento è dotato di diversi reattori per la produzione di resine con le più avanzate tecnologie, lavora con produzione a ciclo continuo e ha una capacità produttiva annua di oltre 40mila tonnellate. Con 67 dipendenti e un fatturato di circa 80 milioni di Euro, Novaresine oltre che presente sul mercato italiano, esporta i propri prodotti in Europa, USA e Medio Oriente.
La situazione del mercato coil secondo l’azienda
Il settore del coil ha avuto quest’anno una leggera ripresa rispetto al 2023, anche se i numeri di mercato sono ancora indietro rispetto agli anni precedenti alle crisi che hanno influenzato l’economia globale (Covid e crisi generata dal conflitto in Ucraina e conseguente aumento delle materie prime).
È un settore generalmente legato al Building and Construction su cui però, in Italia, poco hanno inciso gli aiuti statali e bonus edilizi recenti, essendo questo mercato caratterizzato dal supporto cementizio e all’edilizia industriale, contrariamente ad altri mercati, in particolare nel nord Europa, dove il coil gioca un ruolo ben maggiore con il pannello preverniciato.
Ecco spiegato il forte impegno e interesse commerciale di Novaresine per l’export, dove trova potenzialità di crescita maggiori.
Sostenibilità
C’è oggi una forte spinta alla ricerca di sostenibilità da parte del mercato, dunque di riformulazione dei vecchi sistemi tradizionali e di adeguamento delle produzioni alle nuove normative ed alle costanti restrizioni delle sostanze dannose per l’uomo e l’ambiente.
L’impegno dell’azienda in questo senso è dimostrato anche in termini di comunicazione: il report (o bilancio) di sostenibilità, stilato annualmente, è reso pubblico sul suo sito internet. Qui sono riassunti e presentati i risultati e gli sforzi verso la riorganizzazione secondo i principi ESG (Environmental, Social e Governance), principi e criteri di riferimento per l’impegno ambientale, il rispetto dei lavoratori e della comunità locale, infine, l’agire con accuratezza e trasparenza in ogni fase delle attività aziendali.
Negli ultimi tre anni, col bilancio di sostenibilità, Novaresine rende pubblico il suo impegno verso tutti gli stakeholders (lavoratori, fornitori e clienti) dichiarando e misurando le sue pratiche di salvaguardia ambientale.
Nello stabilimento opera un sistema di trattamento delle acque di processo e del solvente esausto, con smaltimento interno mediante processo di incenerimento, evitando così l’invio ad imprese esterne, col conseguente risparmio in termini di CO2 generato dal trasporto su strada e il recupero del calore generato dal processo stesso, che viene riutilizzato nei vari servizi dell’azienda.
L’impegno verso l’adozione di pratiche sostenibili è dimostrato dalla certificazione rilasciata da Ecovadis: Novaresine ha ottenuto per il quarto anno consecutivo il livello Platinum che la porta nel top 1% delle aziende chimiche, confermando così il costante impegno verso clienti, fornitori, lavoratori, ambiente ed intera collettività.
Nello sviluppo delle resine, il concetto di sostenibilità è perseguito seguendo tre direttive principali:
- uso crescente di materie prime derivate da fonti biologiche (ricerca già attiva dal 2007)
- uso crescente di materie prime riciclate (ad esempio il PET ricavato dal recupero di alcuni tipi di rifiuti di plastica)
- mass balance e riduzione dell’emissione CO2 dalle pratiche aziendali. Questa parte vede Novaresine protagonista nella definizione della regolamentazione dei concetti di mass-balance, per stabilire i parametri utili alle valutazioni ambientali che vede fornitori, produttori ed utilizzatori di prodotti vernicianti in dialogo con gli enti europei preposti, come l’ECHA.
“Green” è il colore che fa da paesaggio circostante allo stabilimento, situato tra le colline e i vigneti nei pressi del lago di Garda, ma “green” è, soprattutto, la filosofia di Novaresine su cui si sviluppa la ricerca e la produzione di nuove materie prime sempre più attente all’ambiente e all’uomo.