Interviste a Simone Ottani, Giulia Bedini e Roberta Pecchini – IMCD
A cura di Giovanni Cicatiello

Per le aziende produttrici di vernici, collaborare con validi distributori di materie prime è fondamentale, oltre che per l’ottimizzazione delle formulazioni e delle prestazioni applicative finali, anche per la gestione della supply chain, avendo la garanzia di ordini e spedizioni eseguite nei tempi concordati.
Lo sviluppo dei temi legati alla sostenibilità ha aumentato l’impegno verso l’aspetto regolatorio e la sicurezza sulle sostanze dannose per l’uomo e per l’ambiente, così da ricercare nel distributore un partner in grado di supportare e aggiornare i produttori riguardo i cambiamenti a livello legislativo.

Abbiamo visitato gli uffici milanesi della sede italiana di IMCD Group, multinazionale olandese distributrice di materie prime per l’industria chimica, per parlare di sostenibilità, cogliendo l’occasione di comprendere come questo tema sia affrontato dai produttori di vernici a livello globale.

Ci presenta l’azienda Simone Ottani BU COATINGS & CONSTRUCTION MANAGER

«IMCD è un gruppo internazionale, con sede in Olanda, riferimento nella distribuzione di specialità chimiche, tra i primi 5 distributori a livello mondiale con un fatturato di 5 miliardi di euro, 70 uffici sparsi nel mondo e 4000 persone che lavorano nel gruppo.
La business unit che si occupa del settore vernici è una delle più importanti.
Rappresentiamo i maggiori produttori mondiali di materie prime per vernici (resine, pigmenti e additivi).
IMCD Italia occupa 150 persone, con un turnover di 224 milioni di euro di cui 65 per il segmento coatings & construction.
La diffusione globale dei nostri laboratori di ricerca, ci permette di adattare le soluzioni che proponiamo ai vari paesi, rispondendo alle esigenze specifiche e alle differenze dei vari mercati dove operiamo».

Come giudicate l’andamento attuale del settore vernici in Italia?

«Il mercato italiano è in un periodo di rallentamento.
Tiene ancora bene il settore edilizia grazie all'”onda lunga” dei vantaggi del bonus 110%.
La domanda di vernici industriali ha incominciato a rallentare già verso la metà del 2024. La poca chiarezza sul settore automotive non aiuta e le decisioni di alcuni grossi gruppi automobilistici stanno incominciando a far sentire i loro aspetti negativi anche sulle aziende dell’indotto, con effetto a cascata anche sulle vernici.
Il settore vernici per legno grazie alla spinta dell’arredamento è soggetto ad una certa vivacità dovuta alla richiesta di sostenibilità soprattutto dei grandi marchi (ad esempio Ikea), sfida che permette di offrire e sviluppare nuove materie prime sostenibili.
I dazi doganali imposti dalla UE sul biossido di titanio ci ha costretti ad aumentare i prezzi, ma l’importazione non è diminuita anche perché la produzione europea ad oggi non è in grado di coprire la domanda del mercato.
La politica del dazio in questa fase sta gravando in maniera rilevante sui costi della vernice per l’utilizzatore finale».

In termini di sostenibilità come giudicate l’approccio delle aziende del comparto vernici a livello globale?

«In generale molti produttori di vernici stanno investendo in sostenibilità.
L’approccio che si sta diffondendo maggiormente è quello sulla mass balance che però non porta a un reale sviluppo innovativo di prodotti di nuova formulazione.

Le vernici a base acqua hanno avuto un importante sviluppo nell’edilizia, con numeri inferiori anche nel settore industria che rimane ancora legato a prodotti tradizionali al solvente.
La consapevolezza dell’utilizzatore finale sulla sostenibilità sta aumentando ma il prezzo finale dei prodotti a base acqua rimane sempre un freno importante per queste vernici.
L’investimento verso prodotti più sostenibili deve essere visto a medio-lungo termine.
Quando un domani ci sarà maggiore diffusione di questi prodotti, le aziende più lungimiranti avranno il vantaggio di poter offrire prodotti già sviluppati e performanti.
Negli altri continenti si parla di sostenibilità in maniera differente e con varie sfumature territoriali, ma è un tema che sta coinvolgendo le imprese di tutto il pianeta.
In Europa oggi c’è indubbiamente la spinta maggiore, con una differenziazione più avanzata nei paesi scandinavi.
Un passo decisivo sarà uniformare il concetto di sostenibilità a partire dalle certificazioni oggi molto varie e differenti tra loro».

Sta diventando sempre più importante per le imprese come la vostra offrire non solo materie prime sostenibili, ma agire con pratiche interne organizzate ESG per essere competitive ed affidabili sul mercato. Come avete affrontato questo aspetto?

Risponde Giulia Bedini, HR manager
«Da molti anni IMCD Italia redige il bilancio di sostenibilità che riassume, dati alla mano, il nostro impegno a essere un’organizzazione che segue i principi ESG.
Impegno certificato Ecovadis con il ranking superiore di valutazione Platinum che ci rende tra i partner più affidabili sulle tematiche e le pratiche legate alla sostenibilità.
Inoltre ci impegniamo in collaborazioni con scuole primarie, ITS e università per diffondere la cultura scientifica e tecnologica Stem e avvicinare sempre più bambini e giovani talenti verso la chimica e le vernici.
Ad esempio, la collaborazione con l’ITS Nuove Tecnologie della Vita di Bergamo ci consente di formare con stage in azienda 4 giovani talenti ogni anno, che poi assumiamo nella nostra organizzazione.
Con le scuole elementari abbiamo creato dei momenti di incontro per avvicinare in maniera didattica i bambini alla chimica sostenibile, anche con attività di laboratorio, così da diffondere i presupposti per il cittadino di domani più attento e sensibile ai temi ambientali».

Come sta cambiando la vostra offerta di materie prime verso un settore in forte evoluzione come quella delle vernici?

Risponde Roberta Pecchini, Technical Manager
«Lo studio e lo sviluppo innovativo di nuove materie prime sostenibili sono sviluppati nei nostri 16 laboratori di ricerca sparsi in tutti i continenti che operano in networking e che permettono di coordinarci e di coprire tutte le richieste tecniche.
Abbiamo creato il “portfolio sostenibile”, un catalogo dove incontrare le materie prime adatte per formulare prodotti vernicianti al passo coi tempi.
La riclassificazione delle materie prime che distribuiamo ci ha portato a suddividere i prodotti in 6 categorie:

  • aumento della produttività e risparmio energetico
  • formulazione di vernici biobased
  • maggiore efficienza del prodotto finito
  • maggiore durabilità e minore richiesta di manutenzione dei rivestimenti
  • riduzione delle emissioni e degli scarti
  • miglioramento del grado di sicurezza del prodotto in termini di etichettatura e salute.

Una maniera semplice per individuare la materia prima adatta per ottenere la vernice dalle caratteristiche richieste in termini di sostenibilità con l’uso di materie prime di derivazione biologica, di riduzione degli scarti produttivi e dell’energia consumata per produrla o applicarla e di prodotti con basse emissioni di VOC nell’ambiente.
I nostri laboratori offrono inoltre supporto ai produttori di materie prime e ai fabbricanti di vernici per studiare l’impiego delle nuove soluzioni sostenibili, per il corretto impiego dei nostri prodotti, dalla formulazione iniziale fino ai risultati dei test applicativi».

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