Il tema del controllo qualitativo della verniciatura per le aziende che verniciano in conto terzi nel settore anticorrosivo è spesso trascurato, se non quando vi sono obblighi di commessa. Spesso ciò è dato dai tempi lunghi necessari per effettuare i controlli necessari a testare la qualità protettiva delle vernici liquide (nel settore dell’anticorrosione non si usano le vernici in polvere), che sono molto lunghi: infatti, se si vuole conoscere il risultato delle prove qualitative delle vernici liquide che si utilizzano, devono passare oltre 41 giorni per la prova di resistenza alla corrosione effettuata in camera a nebbia salina. Una soluzione esiste, è quella di semplificare le operazioni di controllo con prove fisico-meccaniche effettuate con la strumentazione adatta, prima e dopo il trattamento della superficie metallica e dell’applicazione di vernici proprie o prescritte dalle specifiche di qualità delle commesse. Fino a epoca recente le prove, numerose, richiedevano uno strumento per ogni tipo di controllo (spessore del film, rugosità del supporto sabbiato, umidità e temperatura dell’ambiente, controllo dei sali solubili rimasti sul supporto dopo sabbiatura, durezza superficiale, altro). Attualmente invece la società Noselab ATS di Nova Milanese dispone di un kit ispettivo con un solo strumento cui adattare sonde specifiche per le prove di controllo spessore, umidità, rugosità.
Una soluzione utile intelligente che dà modo al verniciatore di disporre i dati e, in poco tempo, di documentare al proprio cliente la qualità della sua applicazione secondo specifica.
In più, disponendo di un piccolo laboratorio aziendale, può mostrare sia la qualità anticorrosiva del ciclo utilizzato che la validità delle vernici applicate, e ovviamente quella della propria applicazione, grazie all’innovativa strumentazione, detta “Metodo Acet” (e secondo ISO 17.463), che in sole 24 ore presenta oggettivamente, secondo un software specifico, i risultati positivi o negativi dei prodotti specificati.