Il settore dell’anticorrosione di opere civili e industriali è in forte ritardo economico-ambientale rispetto alle leggi mondiali di protezione dell’ambiente. Le specifiche tecniche di qualità, in generale, sono tutte indirizzate, da parte delle società di engineering, verso l’uso di cicli protettivi, che caratterizzano la vecchia anticorrosione di 30-40 anni fa, quando i costi del lavoro di tre giornate per il completamento del ciclo, erano ancora modesti. Precisamente le parti del ciclo sono di questa natura, dopo granigliatura:

  • primer zincante – o primer anticorrosivo esente da zinco
  • mano intermedia
  • mano di finitura (oppure due mani di finitura senza intermedio).

Ma anche attualmente le specifiche di qualità del passato vengono sempre ripetute pedissequamente, non sapendo che la protezione anticorrosiva può essere eseguita con l’uso di prodotti vernicianti monostrato ad alta rigidità elettrica, che impediscono la movimentazione elettronica dei metalli, pronta per dare inizio alla loro ossidazione superficiale.

Non solo; con i prodotti vernicianti monostrato viene completamente annullato il problema ambientale, perché oltre all’eliminazione di tutti i solventi inquinanti l’ambiente interno ed esterno, non si creano più overspray come rifiuti solidi da smaltire (40% dello spruzzato).

Anche le caratteristiche meccaniche del film di polvere termoplastico applicato a fiamma sono notevolmente superiori a quello dello strato verniciante tradizionale:

  • allungamento a rottura dell’800% (quello del ciclo verniciante al solvente del 5-10%)
  • nessuna criccatura e sfogliamento (nel film tradizionale danneggiato inizia subito il fenomeno corrosivo perché in quell’area il film diventa fragile, rigonfia, si scrosta a partire dall’area difettata e necessita subito di manutenzione).

Anche la durabilità del film agli agenti atmosferici è molto superiore (più del doppio rispetto al ciclo a tre mani), raggiungendo con facilità gli oltre 25 anni (per questo anche i normatori della ISO hanno dovuto aggiornare la propria norma ISO 12.944 per documentare le richieste qualitative di durabilità della verniciatura superiore ai 25 anni).

AZIENDE DI ANTICORROSIONE CHE GIÀ UTILIZZANO POLVERI TERMOPLASTICHE

Una di queste aziende qualitativamente valide dal punto di vista della verniciatura anticorrosiva, perché utilizzano polveri termoplastiche ad alte prestazioni, è la Proda Italiana di Davide Pessina, sediata a Fara Gera D’Adda (BG).

Alcune sue strutture metalliche verniciate con un solo strato di polvere protettiva a base di olefine e derivati dell’acido acrilico sono illustrate nelle figg. 1 e 2. I risultati di durabilità di questa verniciatura monostrato con polveri termoplastiche sono straordinari. Le figg. 3 e 4 illustrano alcune strutture metalliche sempre protette dalla corrosione con polveri termoplastiche. Si spera pertanto che le aziende di engineering che stilano specifiche di verniciatura anticorrosiva di qualità si accorgano di questa importante evoluzione e si comportino di conseguenza.

Infatti le polveri termoplastiche non solo funzionano mirabilmente anche se applicate con un solo strato di 150-200 micron su manufatti d’acciaio dopo granigliatura, ma danno anche la possibilità di utilizzo su superfici di calcestruzzo e di cemento armato. Infine, ma non per importanza, i costi finali dell’operazione di protezione anticorrosiva sono dimezzati, in quanto le caratteristiche tre giornate di lavoro applicativo del ciclo attuale si riducono ad una sola giornata.

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