LA FINITURA CON VERNICI UV : 60 ANNI DI STORIA INDUSTRIALE.
Dai pannelli in legno (degli anni 60) al can coating, al packaging cosmetico, ai parquet, alla decorazione metallica (negli anni 70 e 80), dai caschi e componenti in plastica per mobili da giardino (anni 90), la verniciatura UV ha avuto un rallentamento a cavallo tra gli ultimi 90 e il primo decennio di questo secolo, mantenendosi costante in qualche settore specifico (il mobiliero e il packaging cosmetico, per esempio), e infine, negli ultimi dieci anni, cercando di aprire nuovi mercati (lenti per fari d’auto, PVD decorativo, metallizzazione, contenitori di vetro e poco altro).
Negli anni 2000 si è cercato di dimostrare come la tecnologia di polimerizzazione UV potesse essere utilizzata anche nel caso d’impiego di vernici in polvere e in molti settori merceologici che utilizzano materiali termosensibili.
Purtroppo la forma complessa della gran parte dei pezzi metallici prodotti dalla metalmeccanica è stata una barriera all’introduzione dei sistemi UV (liquidi e soprattutto in polvere), perché i prodotti disponibili richiedono, per indurire, di essere completamente e direttamente illuminati dall’irraggiamento ultravioletto. Di contro, l’uso di tale tecnologia di polimerizzazione è potenzialmente molto interessante, a maggior ragione quando si vernicia a polveri, per la possibilità di ridurre notevolmente le dimensioni dei forni a convezione d’aria calda tipici di questa tecnologia, e i relativi alti costi energetici.