Il carbon footprint, in italiano l’impronta del carbonio, è uno degli indicatori che si ottiene nello sviluppo dell’EPD, strettamente correlato con l’aspetto del riscaldamento globale, attualmente uno degli argomenti maggiormente dibattuti per quanto riguarda gli aspetti di sostenibilità ambientale.
Se si considera che l’industria delle costruzioni è responsabile dell’emissione di circa il 40% di CO2 nell’atmosfera è evidente che l’utilizzo di risorse rinnovabili nella produzione di vernici contribuisce a ridurre la nostra dipendenza dalle risorse fossili e a ridurre le emissioni di gas serra, in linea con gli impegni assunti da 195 nazioni a Parigi (COP21) per contrastare i cambiamenti climatici e incentivare interventi e investimenti per un futuro sostenibile, resiliente a basse emissioni di carbonio.
La divisione R&S di Sirca, ad esempio, è una delle strutture maggiormente attive nello studio e analisi dell’LCA (analisi del ciclo di vita) dei propri processi produttivi, al fine di ridurne il carbon footprint e rispettare e sostenere attivamente l’ambiente. L’obiettivo è limitare in modo consistente l’emissione di VOC (composti organici volatili) e di gas serra nell’atmosfera, sia durante l’applicazione delle vernici sia in termini di qualità dell’aria interna, delle unità di lavoro o dell’ambiente. Per questa ragione, la divisione R&S di Sirca ha sviluppato una gamma di vernici per interni ed esterni, formulate con materie prime a base biologica, provenienti da risorse rinnovabili. Vernici che mantengono la caratteristiche industriali di resistenze chimico-fisiche, riproducibilità, resistenze meccaniche, velocità di essiccazione, facilità di applicazione delle vernici all’acqua più prestazionali della gamma di Sirca.

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