
Il 2024 appena trascorso è stato un anno carico di impegni e mutamenti repentini negli scenari economici-politici che hanno coinvolto tutte le imprese del settore vernici. I produttori di sistemi vernicianti hanno dovuto mostrare molta resilienza di fronte ad un mercato che ha subito tanti cambi di rotta, costringendo a modifiche di strategia e di investimento soprattutto nel breve periodo.
Sintetizziamo i temi più importanti che hanno contrassegnato il 2024:
- il rialzo dell’inflazione che ha caratterizzato i primi 6 mesi dell’anno ha alzato i costi di acquisto delle materie prime portando a rincarare in maniera importante i prezzi dei prodotti destinati all’utilizzatore finale
- il mercato delle vernici, per tutti i settori, ha vissuto una seconda parte dell’anno col freno tirato. Il ridimensionamento della spinta sulle agevolazioni statali per il settore dell’edilizia ha causato un ristagno delle vendite coinvolgendo tutte le parti (distributori di materie prime e produttori) che hanno visto cali di produzione non previsti negli ultimi mesi dell’anno
- la crisi di vendite che da tempo colpisce il settore dell’automotive europeo ed italiano, investe negativamente anche il settore vernici, essendo il comparto un segmento importante dell’indotto che gravita intorno alle produzioni di automobili. La richiesta di vernici OEM, per carrozzeria ed industriali è rallentata in maniera drastica, con prospettive per l’anno 2025 che non sembrano dare segnali di ripresa nel breve-medio periodo
- la decisione da parte della UE di imporre dazi doganali sull’importazione dalla Cina di biossido di titanio, per aiutare i produttori europei, ha dato un forte scossone al settore. Il biossido di titanio è il pigmento più utilizzato dai fabbricanti di vernice ed il suo aumento nel prezzo di acquisto sta penalizzando le imprese europee che si ritrovano a dover acquistare una materia prima così importante a prezzi più alti ed a rivedere la catena di approvvigionamento per arginare il conseguente calo di redditività sulle economie aziendali
- in tema di sostenibilità il processo di limitazione delle materie prime dannose per l’uomo e l’ambiente procede a ritmo sostenuto anche per il settore vernici. La riclassificazione da parte dell’ ECHA (ente europeo sulle sostanze chimiche) e l’inserimento di nuove sostanze nella “candidate list” obbliga le imprese ad investire nei dipartimenti di ricerca e regolatori per modificare le formulazioni, inserendo ed utilizzando materie prime sostitutive nel rispetto delle disposizioni di legge, senza perdita di prestazioni applicative
- nuovo regolamento CLP (Regolamento UE 2024/2865): la pubblicazione delle nuove disposizioni in materie di etichettatura delle sostanze chimiche, ha visto le imprese iniziare un impegno che si prolungherà anche per il 2025, per adeguare etichette e messaggi sulla sicurezza dei prodotti vernicianti alle nuove norme adottate per adattare le informazioni da fornire agli utilizzatori di vernici ai tempi attuali, tenendo conto anche degli sviluppi della comunicazione digitale e del commercio online, veicolo di vendita sempre più utilizzato ed in crescita anche per i prodotti vernicianti.
Per comprendere lo stato dell’arte e cercare di prevedere come si evolverà il mercato delle vernici per l’anno 2025, abbiamo chiesto ad alcune tra le più importanti aziende italiane produttrici di vernici di rispondere alle seguenti domande:
“Come è stato il 2024 per la vostra azienda e che prospettive e tendenze prevedete per il mercato delle vernici per il 2025?”
“Cosa pensate della decisione della UE dei dazi doganali sul biossido di titanio cinese, come impatterà questa decisione sulla vostra azienda?”
Di seguito pubblichiamo le risposte delle aziende che per prime hanno aderito alla nostra indagine.
Colorificio Zetagì di Creazzo (Vicenza), sistemi vernicianti per l’anticorrosione industriale
«Dopo l’estate 2024, il nostro mercato ha registrato una relativa flessione. Tuttavia, grazie ai risultati positivi ottenuti nel primo quadrimestre, siamo riusciti a raggiungere gli obiettivi prefissati. Attualmente, il volume degli ordini ci consente di operare in una situazione di equilibrio, continuando comunque ad effettuare gli investimenti necessari per rafforzare la nostra competitività. Questo ci permetterà di essere pronti nel caso in cui, nel corso dell’anno, dovesse verificarsi un’inversione di tendenza, con un aumento della domanda simile a quella della prima parte dell’anno. Nonostante ciò, riteniamo improbabile una ripresa rapida, considerando la stagnazione persistente nei settori che rappresentano i principali utilizzatori dei nostri prodotti».
«L’introduzione dei dazi sul biossido di titanio ha ridotto la convenienza dell’approvvigionamento da fornitori orientali, spingendoci a privilegiare ulteriormente i prodotti europei, già preferiti per la loro qualità, sicurezza e tempi di fornitura più rapidi. Attualmente, non rileviamo segnali di difficoltà nelle produzioni europee, né problemi di contingentamento dovuti all’aumento della domanda. Nel nostro settore, il consumo di biossido di titanio (protective coating) è significativamente inferiore rispetto ad altri, come il settore murale, dove le quantità utilizzate sono maggiori. Pertanto, un eventuale impatto derivante dalla riduzione dei prodotti cinesi sarebbe per noi limitato e gestibile. In termini più generali, potremmo però assistere ad una spinta verso l’innovazione e la ricerca di alternative al biossido di titanio e all’adozione di tecnologie più efficienti che ne riducano l’uso».
Palini Vernici di Pisogne (Brescia), vernici per carrozzeria, industria e yachting
«Il 2024 si è rivelato un anno intenso per la nostra azienda. Abbiamo osservato un indebolimento della domanda sul mercato interno, legato alla crescente incertezza economica e geopolitica. Tuttavia, grazie all’attenzione costante verso la ricerca e l’innovazione, siamo riusciti a mantenere un buon livello di competitività, soprattutto sul mercato estero, dove esportiamo circa il 60% della nostra produzione».
«Per il 2025 prevediamo uno scenario sfidante, con mercati in evoluzione. Il settore del car refinish continua a essere condizionato da una contrazione dei consumi di vernice, mentre il settore nautico rappresenta una delle aree più promettenti, grazie alla crescente attenzione verso l’estetica e l’uso del colore come valore aggiunto. Come azienda, continueremo a investire in soluzioni sostenibili e in cicli applicativi più efficienti dal punto di vista energetico, per rispondere alle esigenze di un mercato sempre più esigente».
Conclusioni
Il settore italiano delle vernici si troverà ad affrontare nel 2025 una serie di sfide complesse ma non insormontabili. La capacità delle imprese di reagire con prontezza alle fluttuazioni dei costi delle materie prime, all’evoluzione normativa, alle pressioni ambientali e alla crescente concorrenza internazionale sarà determinante. Parallelamente, l’innovazione tecnologica e la sostenibilità offriranno opportunità per distinguersi sul mercato, creando valore aggiunto e rafforzando la competitività. Le aziende che sapranno integrare innovative strategie di digitalizzazione e ottimizzazione della filiera produttiva, adattandosi ai nuovi trend di consumo e alle esigenze dei clienti finali, avranno le migliori chance di successo. Tuttavia, sarà essenziale anche una collaborazione più stretta tra fornitori, produttori e clienti per affrontare insieme le sfide di un settore in continua trasformazione. Il 2025, dunque, si prospetta come un anno cruciale: non solo una prova di robustezza, ma anche un’opportunità per costruire le basi di una crescita solida e sostenibile per il futuro del settore italiano delle vernici.