Nel campo della verniciatura a polveri per conto terzi è ancora prevalente l’idea che il robot antropomorfo sia uno strumento d’automazione del ritocco, in sostituzione del lavoro che effettuano manualmente uno o due verniciatori quando la complessità dei pezzi non permette ai reciprocatori di effettuare la loro completa copertura.
In un’azienda che vernicia in proprio la produzione il robot viene considerato invece il mezzo più utile per mantenere costante la qualità della verniciatura.
Sono due posizioni distanti e il futuro deciderà quale cammino sarà destinato allo sviluppo dell’automazione in questo senso.
Di seguito riportiamo alcuni casi di robotizzazione della fase d’applicazione polveri, frutto di interviste che abbiamo realizzato negli ultimi mesi, oltre che dei brevi filmati esplicativi.
Abbiamo diviso l’argomento in due grandi categorie, i produttori di robot specifici per la verniciatura (e relativi software), e integratori di robot. I primi offrono sistemi finiti, che richiedono pochi interventi all’atto dell’installazione all’impiantista o direttamente all’utilizzatore, per preparare l’installazione nelle eventuali linee preesistenti. I secondi usano macchine (in gran parte) generiche, che richiedono modifiche (antideflagranza) e lo sviluppo di software specifico, entrambe attività effettuate da aziende con una significativa specializzazione nel campo della verniciatura industriale.