Un salto di qualità anticorrosiva con l’uso di dispersioni di grafene nelle pitture e vernici

IL CICLO VERNICIANTE

ll ciclo protettivo – provato da L. Chikosha, M. Sharp, W. Weaver dell’azienda citata- è il seguente:

• zincante diretto sul supporto sabbiato Sa 2,5
• mano intermedia contenente la dispersione di grafene
• mano a finire poliuretanica bicomponente.

Lo spessore totale è compreso tra 150 e 160 micron; ogni singola mano è applicata con un intervallo di 3 ore ed essiccata completamente durante un periodo di 7 giorni a temperatura ambiente.

MANO UNICA COME PRIMER

Anche il solo primer epossidico, contenente la dispersione di grafene, applicato sul supporto sabbiato Sa 2,5 a 60 micron di spessore offre una notevole resistenza alla corrosione (dopo 1.440 ore di esposizione alla nebbia salina neutra, fig. 3 rispetto al primer formulato tradizionalmente. Altre prove strumentali permettono di ottenere una resistenza del ciclo a tre strati perfettamente in grado di superare la classe C5 della norma ISO 12944:

• test ciclico d’invecchiamento: il grafene offre un netto miglioramento alla stabilità termica del ciclo
• prova di condensazione: resistenza completa al blistering
• la resistenza alla penetrazione di acqua e aria (ossigeno) attraverso il film organico, dovuta al grafene, permette di ridurre la quantità di zinco metallico in formulazione.

CONCLUSIONE

Le dispersioni di grafene in formulazione di primer epossidici e nelle pitture intermedie (in un ciclo a tre stadi, dopo lo zincante e prima della mano a finire) permettono un notevole miglioramento protettivo dal punto di vista anticorrosivo (raddoppiano le resistenze): un salto di qualità impressionante che riteniamo debba essere preso seriamente in considerazione dal settore italiano dell’anticorrosione, da tempo affatto dinamico.