Progettare e produrre arredi per spazi sacri è per i fratelli Schiavone una parte del lavoro – l’azienda produce anche arredi completi e complementi – che richiede una certa sensibilità, oltre che grande competenza. Con sede a Campi Salentina, in provincia di Lecce, l’attività nasce e si sviluppa dalle profonde radici artigiane dell’azienda con una tradizione di oltre 60 anni nella lavorazione del legno, che si è trasformata negli anni grazie agli investimenti in macchinari e impianti che hanno permesso di sviluppare una produzione di tipo industriale, snella e flessibile che, pur razionalizzando i costi di produzione, offre un prodotto di alta qualità, controllato, durevole e rifinito in modo eccellente.
Un settore molto particolare dove si cura l’attenzione al particolare pur richiedendo una certa serialità: gli arredi per chiese – panche, confessionali, mobili contenitori per sacrestie, portoni e retroporte, balaustre, segnapercorsi – non sono in serie, dato che normalmente sono caratterizzati per la singola chiesa ma, come ci spiega Riccardo Schiavone: «la produzione di questo tipo di arredo richiede un concetto produttivo seriale altamente performante perché sono richieste prestazioni molto elevate: a partire dalla progettazione di alcuni “modelli” di base, per ogni singola commessa vengono effettuate variazioni che li personalizzano col fine di ottenere degli “unicum” per ogni chiesa».
Per raggiungere questi obiettivi contribuiscono le finiture che devono essere particolarmente resistenti soprattutto sui piani – dove le persone si siedono, le spalle e gli schienali delle panche, ad esempio – e, allo stesso tempo, seguire le necessità “stilistiche” dello spazio della chiesa. La verniciatura diventa quindi fase strategica produttiva che viene risolta dall’azienda salentina con prodotti vernicianti di qualità applicati, dove possibile, con un impianto automatico (di Makor) e delle cabine manuali normalmente utilizzate per le finiture. Generalmente le finiture sono naturali, per esaltare le caratteristiche della materia, soprattutto legno di faggio selezionato di elevata qualità – ma anche frassino, rovere e altri legni – che ne valorizzano la bellezza.
«Anche questo dipende dal fatto che, nel passato – prosegue Tonia Schiavone – era comune utilizzare legni “poveri”, cioè economici, ma dimensionalmente stabili, nobilitati con impiallacciature, contribuendo a sviluppare una vena artistica nei decori e negli intarsi. Le panche erano generalmente scure perché gli impiallacci erano di legni nobili, come il noce. Questa caratteristica si è via via persa, col tempo si è evitato di utilizzare gli impiallacci che richiedevano una doppia lavorazione e comunque erano economicamente impegnativi, a favore dell’utilizzo prima di tinte scure, poi man mano sostituite con vernici protettive generalmente trasparenti per valorizzare il legno naturale. Questa esigenza di “naturalità” è ora evidenziata dall’uso di vernici trasparenti sempre più opache».
Anche nell’arredo sacro, concludono i fratelli Schiavone, la tendenza è infatti quella dei legni chiari, con aspetto materico molto naturale.
CONCLUSIONI
La capacità di ascoltare la committenza, risolvere e modificare gli arredi in base all’evoluzione delle abitudini e del comune sentire ha permesso all’azienda Fratelli Schiavone di avere una esperienza altamente professionale per la progettazione e produzione di questi arredi. Essenziale nell’attività, oltre alla capacità progettuale o alla risposta alle esigenze dei progettisti, è la qualità del prodotto finito: la durata degli arredi sacri si misura sulle decine di anni che rimangono costantemente esposti e utilizzati dai fedeli che si ritrovano in chiesa, è quindi inevitabile trovare il giusto compromesso tra la competenza artigianale e l’organizzazione della produzione in tutte le sue fasi, anche quella di verniciatura, con strumenti adeguati alla produzione seriale per ottenere risultati costanti e ripetibili.