Continua la ricerca nei diversi settori produttivi di casi significativi di industrie che verniciano per conto terzi. Quest’indagine, promossa dall’Anver – associazione verniciatura industriale – con la rivista Verniciatura Industriale, ha lo scopo di fare il punto sulla situazione attuale della verniciatura a polveri e a liquido, prima di un ipotetico prossimo futuro dove il salto di qualità sarà dovuto alla “totale” automazione e digitalizzazione impiantistica e di processo per raggiungere i requisiti richiesti dalla trasformazione complessiva delle attività secondo Industria 4.0. In questo viaggio delle eccellenze abbiamo visitato una delle aziende di verniciatura industriale a polveri per conto terzi in Italia che negli anni ha sempre rinnovato e innovato, Pintarelli Verniciature di Lavis, in provincia di Trento, il cui nome è conosciuto in tutto il settore della verniciatura italiana, tanto che Tiziana Pintarelli è stata invitata a presentare una relazione sulle normative di qualità adottate in azienda alle Giornate nazionali della corrosione e protezione, che si sono svolte a Palermo dal 3 al 5 luglio 2019, col titolo “Sistemi di protezione mediante rivestimenti con smalti in polvere“. Una relazione che suggerisce al settore della protezione anticorrosiva, che oggi nelle specifiche inserisce le vernici liquide – soprattutto al solvente, dannose per l’ambiente – di utilizzare la verniciatura a polveri, in molti casi economicamente più vantaggiosa e che richiede tempi di processo inferiori, qualche ora rispetto a qualche giorno. Tiziana Pintarelli, titolare dell’azienda trentina con il fratello Alessandro, insieme ai suoi collaboratori, illustra le caratteristiche salienti che contraddistinguono l’azienda e la sua produzione, divisa tra verniciatura di manufatti in acciaio, acciaio zincato e ferro, e profili e lamiere in alluminio. «La ricerca della qualità e dell’innovazione tecnologica – esordisce Tiziana Pintarelli – è alla base della nostra filosofia aziendale, che si esprime attraverso l’aggiornamento periodico dell’impianto applicativo». Dal marzo 2013 l’azienda è certificata secondo il sistema Qualisteelcoat al quale, più di recente, si è aggiunta la marcatura Qualicoat per la finitura dei manufatti di alluminio. «La scelta di introdurre in azienda lo strumento dei marchi di qualità – prosegue Tiziana Pintarelli – rientra nella necessità di dimostrare ai clienti che è possibile seguire un processo di miglioramento continuo dell’attività di verniciatura, facendo un percorso di qualità che richiede un approccio aziendale finalizzato all’ottenimento di prodotti “tracciabili”. Il nostro laboratorio interno è dotato di strumentazione certificata che ci consente di effettuare test di controllo sui materiali e sui processi secondo le normative di riferimento.
Tutte le commesse si aprono con un controllo sui materiali e sono soggette alle prove e ai controlli durante il processo indicati nelle direttive dei marchi. Da diversi anni, inoltre, ci avvaliamo della costante collaborazione con i ricercatori del Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università di Trento, soprattutto quando il cliente ha esigenze applicative particolari oppure ha la necessità di uno studio di fattibilità specifico».
L’IMPIANTO
Nel 2012 la Pintarelli aveva già sostituito il fosfosgrassaggio con le nanotecnologie di pretrattamento per ottenere una durata superiore di protezione anticorrosiva – oltre tre volte – con costi operativi inferiori: infatti le 240-250 ore di resistenza alla corrosione che si ottengono con il pretrattamento tradizionale triplicano – raggiungendo oltre 800 ore – con i prodotti nanotecnologici.
Il prossimo aggiornamento riguarda il sistema di applicazione, cioè l’installazione di un’innovativa cabina di applicazione polveri con pistole a pompa airless, allo scopo di migliorare ulteriormente la qualità, la resa applicativa e la flessibilità, per dare una risposta superiore di resistenza anticorrosiva e personalizzazione di colori e superfici.
L’impianto è costituito, dopo la fase di carico dei pezzi dal tunnel di pretrattamento a 5 stadi con la zona finale di conversione nanotecnologica, che dà ai successivi pezzi verniciati grande resistenza alla corrosione. La movimentazione avviene tramite un trasportatore monorotaia. Tutto l’impianto è gestito da PLC allo scopo di raccogliere i dati durante il passaggio dei pezzi. I pezzi lavati e passivati vengono avviati al forno di asciugatura a convezione forzata d’aria e inviati alla cabina di verniciatura. «Sono tanti i vantaggi offerti dall’uso dei prodotti di pretrattamento nanotecnologico – ci ha informato Tiziana Pintarelli – che noi utilizziamo da tempo. Oltre all’aumentata resistenza alla corrosione, dopo finitura con polveri termoindurenti poliesteri, come risulta dalle continue prove eseguite in laboratorio di controllo qualitativo, questa tecnologia è esente da fosfati e da metalli tossici, non viene etichettata con alcun simbolo di rischio, opera a temperatura ambiente con un risparmio energetico non indifferente, non necessita d’impianto di defangazione, a costi inferiori».
IL PROCESSO
Dopo il trattamento di conversione nanotecnologica e la successiva asciugatura i pezzi sono inviati alla cabina di applicazione polveri. Normalmente i pezzi, prima di entrare nella cabina, dotata di reciprocatori equipaggiata con 12 pistole, vengono preparati con una fase di pre-ritocco manuale (oppure con robot antropomorfo qualora i pezzi siano tutti uguali) e, dopo l’applicazione automatica, attraverso una fase di ritocco finale. La cottura a forno a 180°C conclude la fase operativa, che poi passa al controllo qualitativo nel laboratorio interno.
CONTROLLO QUALITÀ
Un costante controllo alle varie fasi del processo di verniciatura garantisce la continuità della qualità, una volta stabilito il ciclo e il processo ottimale per i pezzi metallici di acciaio e, per quelli di alluminio, le elevate prestazioni sono ottenute dopo la recente installazione di vasche per il pretrattamento che ha consentito di ottenere il marchio Qualicoat. Come previsto dalle procedure definite dalle norme di riferimento delle marcature Qualisteelcoat e Qualicoat per ogni commessa vengono preparate le opportune lastrine di campionatura per le analisi di laboratorio.
CONCLUSIONE
L’innovazione del processo di verniciatura a polveri è sempre stata l’opzione principale di Tiziana e Alessandro Pintarelli, cosa che ha determinato una crescita costante delle aree di lavoro e l’installazione di impianti nuovi, o parti di esso.
Il tutto sempre finalizzato alla difesa della qualità della verniciatura e, di conseguenza, della dignità dell’attività che, benchè sia una operazione che determina il valore aggiunto dei manufatti e ne “sancisce” la durata – e quindi la sostenibilità ambientale e economica – è spesso considerata dall’industria di trasformazione e quindi dal committente solo una attività di rivestimento “estetico”. La via percorsa dai Pintarelli, definita da buone pratiche generali di organizzazione dell’attività – ad esempio le confezioni di polvere non sono posizionate ai piedi dell’impianto ma depositate in apposito magazzino – garantisce la possibilità di offrire un servizio da “industria” per l’”industria”, mantenendo un alto profilo all’attività.